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Muos, dati allarmanti dell’ARPA, ma i lavori continuano

Non sono servite a nulla le diecimila anime che il 30 marzo scorso hanno manifestato lungo il tragitto che porta alla base militare, né tanto meno la revoca ufficiale delle autorizzazioni per il prosieguo dei lavori, avvenuta il giorno precedente alla manifestazione. Il popolo siciliano e il governo Crocetta hanno detto no al Muos, ma i lavori alla base militare di Niscemi proseguono senza sosta. A confermarlo il Deputato nazionale Erasmo Palazzotto (SEL) che afferma: Nonostante la revoca delle autorizzazioni firmata giorno 29 marzo dall’Assessorato Regionale all’Ambiente e al Territorio siciliano, che impone lo stop dei lavori all’interno della base US Navy di Niscemi e le assicurazioni del console statunitense Moore, le operazioni di completamento del MUOS proseguono, come testimoniato da numerose segnalazioni, fotografie e riprese video. Ci troviamo davanti ad un’azione di gravità assoluta, un atto fuori legge e inaccettabile.

I lavori, argomento di cui ci siamo più volte occupati, non solo risultano essere una minaccia per l’ambiente naturale paesaggistico circostante, rappresentato dalla riserva naturale della sughereta di Niscemi, ma, come già ipotizzato dal Prof. Zucchetti, ordinario del Politecnico di Torino, e come appurato dalle più recenti misurazioni dell’Arpa Sicilia di Ragusa, rappresentano e rappresenteranno negli anni futuri una gravissima minaccia per la salute, non solo degli abitanti del Niscemese e delle zone limitrofe, ma anche di tutta la Sicilia orientale, essendo il raggio d’azione delle antenne intorno all’ordine dei 150km. Dalle ultime rilevazioni, infatti, eseguite fra il 17 dicembre 2012 e il 20 gennaio 2013, il dato allarmante risulta essere chiaro: “in tale periodo i valori di campo magnetico registrati si sono mantenuti quasi costantemente al di sopra del valore limite previsto dalla normativa vigente”. La conclusione più ovvia desumibile è l’assoluta indifferenza delle forze armate statunitensi nei confronti della volontà di un popolo e di un governo, quello Siciliano, democraticamente eletto, ma ciò che è più preoccupante è l’indifferenza del governo italiano stesso, incapace di pronunciarsi in maniera netta nei confronti della Marina Militare Usa.

 

Sebastiano Cugnata

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