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Terra dei fuochi a Ragusa? – intervista alla Dott.ssa Lucia Antoci (ARPA)

In contrada Purrazzito, a Comiso, in provincia di Ragusa, iniziò ad uscire fumo dal terreno di una ex cava di marmo. La vicenda ha destato particolari preoccupazioni sia per gli enti di protezione ambientale, sia per i cittadini. Abbiamo inviato le nostre domande alla Dott.ssa Lucia Antoci, direttrice della Struttura Territoriale di Ragusa di ARPA Sicilia.

Cosa è accaduto, nel 2014, in Contrada Purrazzito e da cosa fu causato?
Nell’ottobre del 2014 la Struttura Territoriale di Ragusa di Arpa Sicilia interveniva presso il sito di Contrada Purrazzito nel territorio di Comiso a supporto dell’attività di indagine avviata dalla Polizia provinciale di Ragusa. Un incendio di sterpaglie, che in un primo tempo era apparso domato, aveva interessato la massa di materiali utilizzati per il riempimento della cava. Rifiuti plastici di diversa natura ed origine, fanghi derivanti dal trattamento dei marmi, residui di demolizioni edilizie erano stati smaltiti nel sito e ricoperti fino al piano campagna con del terreno. La combustione innescata dall’incendio era proseguita per un lungo periodo interessando anche gli strati più profondi di materiale presente nell’area alimentata dai rifiuti plastici. Nonostante i quotidiani tentativi di spegnimento da parte dei Vigili del Fuoco e del Comune di Comiso, da profonde spaccature del terreno fuoriuscivano fumarole persistenti e maleodoranti, segno che la combustione continuava a propagarsi nella massa dei rifiuti.

Quali sono stati i riscontri ambientali condotti sul sito?
Le indagini analitiche svolte dalla scrivente Struttura hanno interessato diverse matrici ambientali e sono state più volte replicate tra la fine del 2014 e l’inizio del 2015. È emersa la contaminazione del suolo nel sito e dell’aria nelle zone limitrofe, dovuta all’emissione di composti tipici della combustione di plastiche quali IPA, Diossine e Furani. Le analisi hanno escluso l’inquinamento delle falde acquifere.

Qual è lo stato attuale delle cose?
In concomitanza all’attività della Polizia Provinciale, finalizzata all’individuazione del soggetto responsabile della contaminazione, è stata avviata la procedura amministrativa prevista dall’art. 242 del D. Lgs. 152/06 relativa ai siti contaminati. Con il Decreto n. 1645/2016 successivamente integrato con il DDS n.87/2016 è stato approvato dal Dipartimento delle Acque e dei rifiuti il progetto di Bonifica.

Le attività che prevedono l’asportazione dei rifiuti ed il ripristino dell’area, sono state avviate nel 2017 e non sono ancora concluse.

Secondo la sua esperienza, potrebbe trattarsi di un caso isolato?
Per l’esperienza maturata dalla Struttura, in altri siti, è avvenuto l’interramento di rifiuti ai fini dello smaltimento. D’altra parte l’abbruciamento delle plastiche e dei rifiuti delle lavorazioni delle serre è purtroppo una pratica molto diffusa nella Provincia di Ragusa.

Tuttavia nel caso del sito di C/da Purrazzito le modalità con cui si sono manifestati i fenomeni di combustione, la persistenza degli stessi, l’accertato inquinamento ambientale, hanno reso evidenti gli effetti più devastanti dello smaltimento illecito dei rifiuti a dimostrazione che anche la Provincia di Ragusa può avere la sua “terra dei fuochi”.

Intervista di Simone Lo Presti

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