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Serafino Famà – Essere un avvocato in terra di Mafia

Un uomo e il suo lavoro

I più grandi uomini del nostro tempo sono persone comuni, un popolo fatto di gente normale che ha pagato con la vita il semplice dono di voler vivere rispettando le regole e facendole rispettare, nella propria dedizione sul lavoro come nella vita. Serafino Famà era uno di questi uomini. In Sicilia le professioni legate direttamente alla giustizia sono quelle più difficili, più complicate se esercitate con candido fervore. Un avvocato, un uomo che della legge deve fare la propria ragion d’essere. La sua unica colpa fu quella di voler esercitare in modo integerrimo la propria professione, di non voler sottostare agli imbrogli e ai sotterfugi delle cosche per eludere le regole cui anche i domineddio mafiosi dovrebbero sottostare senza esclusione. Nella nostra amata/odiata terra, purtroppo, il non sottostare alle leggi non scritte della malavita organizzata, ancora oggi, è premiato con una truce dose di piombo. Il 9 novembre 1995 a Catania quest’uomo e tutto il suo lavoro svaniscono per sempre nel nulla, ennesime vittime di una mafia intollerabilmente “madre e matrona” del nostro popolo.

 

L’esercito di vittime dimenticate

Purtroppo molte vittime della mafia sono state dimenticate o peggio ancora rimosse dalla memoria storica e recente collettiva. Nel dicembre 1995 una targa commemorativa era stata posta in piazzale Raffaello Sanzio, il luogo dell’efferato delitto. Alcuni incivili, purtroppo rimasti ignoti, hanno rimosso la targa nel 2009, ed essa è stata ripristinata soltanto nell’aprile 2011. Un piccolo esempio di come questa città vuole cancellare il ricordo di chi è caduto sotto i colpi della mannaia criminale. In fondo, non possiamo nemmeno tristemente stupirci se nella nostra città molta gente ignora l’avvocato Famà e la sua brutale dipartita. Anche per questo, in occasione del 17° anniversario dell’assassinio per mano mafiosa domani alle ore 16:00, nell’aula magna di Scienze Politiche dell’Università di Catania, si terrà un incontro in suo ricordo. Interverranno Salvo Aleo, ordinario di Diritto penale presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Catania; Bruno Di Marco, Presidente del Tribunale di Catania; Carmelo Passanisi, avvocato del Foro Catanese; e la figlia di Serafino, Flavia Famà.
Non dobbiamo permettere che la memoria venga soffocata, deturpata, cancellata. Abbiamo solo i nostri ricordi a testimoniare quello che abbiamo visto, udito. Non facciamocelo portare via dall’omertà e dalla putredine mafiosa.

 

Simone Bellitto

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