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Violenza di genere : Quando le vittime sono uomini

“È tempo di affrontare una dura verità: non sono solo gli uomini che possono uccidere, aggredire ed essere violenti. La violenza non ha limiti di genere” scrive l’associazione britannica Men’s Advice Line.
Secondo i dati raccolti dal Centers for Disease Control and Prevention nel 2017, 1 uomo su 4 ha subito una qualche forma di contatto sessuale indesiderato, mentre 1 uomo su 38 è stato vittima di violenza sessuale. Nel 71% dei casi queste aggressioni avvengono prima dei 25 anni. La coercizione può avvenire anche mediante l’uso di alcool e droghe, ed è stato riscontrato che nell’82% dei casi gli aggressori sono donne.
Nel caso dell’Italia gli studi in merito al fenomeno sono pochi. L’Università di Siena nel 2012 avviò un’indagine su un campione di uomini tra i 18 e i 70 anni e secondo i risultati nel 2011 sarebbero stati oltre 5 milioni gli uomini vittime di violenza femminile.
In una ricerca del 2014 effettuata dal progetto europeo Daphne III sulla violenza nelle relazioni di coppia è emerso da un’analisi di un campione di giovani tra i 14 e i 17 anni che il numero delle vittime maschili di molestie superava quello femminile.
Tra il 2015 e il 2016 venne effettuata un’indagine ISTAT che, per la prima volta, analizzando la violenza sul lavoro, ha rivelato anche le molestie sessuali ai danni degli uomini.

Persone da 14 a 65 anni che hanno subito molestie sessuali negli ultimi 12 mesi per sesso della vittima, numero e tipo di molestia (2015-2016)

Secondo i dati raccolti, sono 3 milioni 574 mila gli uomini che hanno subito questo tipo di violenza. Dato inferiore rispetto a quello relativo alle donne, ma pur sempre esistente.
Uno dei motivi per cui si tende a parlare poco di uomini come vittime di violenza è che, a livello sociale, si tende sempre a considerare l’uomo come carnefice. L’ostacolo maggiore da superare è il pregiudizio sociale che impedisce di immaginare che una donna possa attuare comportamenti violenti, anche dal punto di vista sessuale, contro un uomo.
Gli uomini violentati, oltre ai danni fisici, devono affrontare i danni psicologici innescati anche da uno stigma sociale tendenzialmente omofobo che considera l’uomo come “l’alpha”.
Inoltre, il numero dei centri di aiuto è veramente esiguo (ad esempio c’è Ankyra a Milano e CeAv a Vicenza) e la non esistenza di sportelli di ascolto ufficiali rappresenta un grande problema.
A Catania è stata fondata l’Associazione Violenza sugli Uomini (AVU) da due avvocati, Massimo Arcidiacono e Alessandro Granieri Galilei, che si occupano di aiutare sia uomini che donne. Sulla loro pagina ufficiale Arcidiacono afferma che “la violenza non ha genere”.
La violenza psicologica viene spesso sottovalutata anche dalla vittima stessa perché non la riconoscono come violenza”, affermano gli psicologi dell’Ordine dell’Emilia Romagna.
La giornalista Barbara Benedettelli ha analizzato questa situazione nel suo libro “50 sfumature di violenza. Femminicidio e Maschicidio in Italia” in cui scrive che: “Chi subisce la violenza ha le stesse ansie, le stesse paure, gli stessi traumi ed è colpito da forme di violenza molto simili. Solo che le donne oggi sono capite, aiutate, protette. Gli uomini no”. Questo perché “gli uomini maltrattati o uccisi non hanno lo stesso spazio mediatico, anche se il numero è simile” conclude.
William Pezzullo, vittima di aggressione con l’acido da parte della sua ex ragazza, come ha dichiarato durante l’intervista al quotidiano Libero, si considera “sfregiato di Serie B perché aggredito da una donna […] per lei pochi giorni di carcere e subito ai domiciliari”. Pelluzzo, all’epoca 26enne, venne aggredito il 19 settembre 2012 da Elena Perotti che non aveva accettato la fine della loro relazione. Nonostante la condanna, l’uomo ha dichiarato di aver ottenuto una giustizia a metà:“Si è rifatta una vita, ha due figli. Per assurdo vive a cinque chilometri da casa mia. In tribunale non è mai venuta e a pagare sono solo io”. La donna è considerata nullatenente quindi Pelluzzo non ha ricevuto nessun sostegno economico per far fronte ai 35 interventi chirurgici che ha dovuto effettuare.
Altro caso più recente è la storia di Giuseppe Morgante che, il 7 maggio 2019, venne aggredito con l’acido dalla sua ex, Sara Del Mastro. Recentemente, Sara del Mastro è stata condannata a 5 anni , dopo aver accettato il patteggiamento.
Come ha scritto Barbara Benedettelli nel suo libro, “Non vi sono vittime di Serie A e vittime di Serie B. Tutti e senza distinzione alcune, come recita l’articolo 3 della nostra Costituzione, hanno il diritto di essere ascoltati, tutelati, sostenuti. Lo chiede anche la Convenzione di Istanbul che riconosce gli uomini come possibili vittime di violenza domestica”.

Erica Minchillo

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