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Scommesse criminali! – Capitolo 3

Franco Mormina

L’ultima condanna, in ordine temporale, comminata a Franco Mormina riguarda la vicenda dello scioglimento del Comune di Scicli per presunte infiltrazioni mafiose (non riscontrate in processo). La Corte d’appello di Catania, infatti, lo condanna a 7 anni e 5 mesi per estorsione e altri reati minori (l’accusa era di associazione a delinquere di stampo mafioso). La sua carriera criminale, ricostruita in quattro articoli de La Spia, è particolarmente florida: originariamente legato alla famiglia Gesso di Scicli, è stato più volte arrestato per minacce (legate soprattutto al monopolio sull’affissione dei manifesti elettorali), estorsioni, traffico di stupefacenti. L’ultima relazione semestrale della DIA, lo riconosce come affiliato del clan Mazzei di Catania. Attualmente, nonostante il curriculum criminale e le recenti condanne, Mormina non si trova in carcere perché cardiopatico, ma è soggetto all’obbligo di firma.

Ed è proprio grazie a questa condizione che nel Novembre del 2018, insieme al figlio Ignazio (anche lui coinvolto nelle vicende del padre) ha potuto inaugurare una sala scommesse ed internet point, di proprietà di Manuel Colaceci. Lo stesso Colaceci è titolare di un secondo centro scommesse, a Donnalucata, insieme a J. Korreshi, cugino di Emiljian e Massimo Korreshi, già arrestati per traffico di stupefacenti.
A seguito della denuncia della stampa, i Carabinieri del comando di Modica avevano chiuso il centro scommesse inaugurato da Mormina, deferendo lo stesso Mormina per inosservanza degli obblighi. Il provvedimento dei Carabinieri, però, ha avuto vita breve: a fine Dicembre, infatti, il Tribunale di Ragusa ha disposto il dissequestro dei locali per un vizio di forma. In particolare, “è stato omesso – afferma Michele Savarese, avvocato di Colaceci – di notificare al Sig. Colaceci l’avviso contenente il diritto di presenziare all’ udienza del Riesame”. E poi aggiunge: “E’ stato sollevato un polverone inutile e contestualmente è stato gettato fango sul mio assistito e anche sulla città di Scicli con delle notizie non rispondenti al vero che sono arrivate fino in Senato (è intervenuto il Sen. Giarrusso, ndr). Nessun mafioso ha mai partecipato all’ inaugurazione dei locali”.

Simone Lo Presti

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