Press "Enter" to skip to content

Caso Diciotti, il M5S indirizza il voto degli iscritti?

La conferma è arrivata ieri dal blog delle stelle: oggi si vota se approvare la condanna del Ministro Salvini o avallare il suo operato relativamente al discusso caso Diciotti.
Il post pentastellato ha suscitato non poche polemiche, ma vi sono due osservazioni in particolare che riteniamo di dover esporre per far chiarezza sulla mancata trasparenza da parte del blog grillino: indirizzamento al voto e irrazionalità del quesito.

 

Indirizzamento al voto
È stato pubblicato ieri l’annuncio della votazione online che permetterà agli iscritti di esprimersi riguardo il caso Diciotti e decidere se concedere o meno l’autorizzazione a procedere per il processo del ministro Salvini. Nel testo, oltre a preannunciare e convalidare la votazione online, i grillini si propongono di offrire agli utenti della piattaforma ‘’consigli’’ per affrontare il voto che hanno ben poco a che fare con l’imparzialità. Sono dei veri e propri canali che, attraverso la speculazione sul linguaggio, mirano a un fine ultimo: indirizzare al voto il lettore.
‘’Questo è un caso diverso: stiamo parlando infatti dell’articolo 96 della Costituzione. Nello specifico questo è un caso senza precedenti perché mai in passato si era verificato che la magistratura chiedesse al Parlamento di autorizzare un processo per un ministro che aveva agito nell’esercizio delle sue funzioni e non per azioni fatte per tornaconto privato e personale (tangenti, truffa, appalti, etc): in questo caso non ci porremmo neppure il problema e lo spediremmo in tribunale- si legge nel blog grillino- Quindi ora siamo chiamati a decidere. Il ritardo dello sbarco della nave Diciotti, per redistribuire i migranti nei vari paesi europei, è avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato?
– Sì, quindi si nega l’autorizzazione a procedere
– No, quindi si concede l’autorizzazione a procedere’’

Irrazionalità del quesito
Si chiede, dunque, agli elettori di votare Sì nel caso in cui il ritardo imposto alla nave militare Diciotti fosse avvenuto per la tutela di un interesse dello Stato, un modo velato per parlare di un provvedimento nazionalista e, dunque, giustificarlo e spingere a sua volta il lettore a giustificarlo inconsciamente. Proponendo il quesito in questi termini si ottiene un rovesciamento di quelle che dovrebbero essere le motivazioni per l’autorizzazione a procedere poste dalla magistratura. Il Ministro dell’Interno Matteo Salvini è accusato, infatti, di sequestro di persona, arresto illegale e abuso d’ufficio proprio perché attraverso i suoi provvedimenti non solo ha calpestato i diritti inviolabili dell’uomo ma ha violato anche le sue responsabilità da membro dello Stato.

È qui che fiorisce l’irrazionalità del quesito in quanto impone di fare la scelta opposta rispetto a quella che sarà la motivazione per la quale si chiederà l’autorizzazione a procedere in giudizio. Torna l’indirizzamento al voto in quanto la realtà che propone la piattaforma on-line è opposta a quella che ha spinto il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio a sollevare la questione.
Questo ci dà nuovamente modo di riflettere su quella che oggi è diventata l’informazione, in particolare quella politica, concetto sempre più distante da quello che dovrebbe essere il suo reale senso.

Leonardo Brocchi

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *