Press "Enter" to skip to content

Marion e la sua esperienza di studio in Germania

Metà siciliana metà tedesca, laureata in Mediazione Linguistica e Letterature Straniere presso l’Università di Ragusa Ibla, lei è Marion. Ragusana, cresciuta a pane cunzatu e pretzel da piccola, in contatto con la cultura tedesca, ha da sempre considerato la Germania come la sua seconda casa e per questo motivo, e molti altri, oggi abita in terra tedesca.
Ha lasciato la Sicilia la prima volta nel 2012 per andare a Berlino, dove ha partecipato al Progetto Leonardo LLP nel settore turistico, lavorando in un ostello della gioventù e imparando inglese e tedesco. Dopo questa esperienza è tornata per poco in Sicilia, per poi decidere di ripartire ed affrontare il cambiamento più grande della sua vita.

Da nove mesi vive a Bayreuth, una piccola cittadina universitaria vicino Norimberga e frequenta la 1470166_182881268584153_516626869_nspecialistica in Studi Interculturali e Germanistica. Marion racconta che quando ha lasciato la Sicilia, non lo ha fatto sicuramente a cuor leggero, piuttosto con molta amarezza: “Credo che in ognuno di noi alberghi sia una grande curiosità che la voglia di scoperta, come lo scoprire se stessi nell´affrontare una realtà diversa, ma anche quel forte legame con i posti d´origine e la propria terra”. Al di là dell’iniziale entusiasmo, ci dice che cambiare domicilio è un qualcosa di estremamente soggettivo: “Spesso, e lo sto anche studiando, si parla di “Cultural Shock” e anche dello stress associato all´adattarsi ad una nuova cultura, nuovi ritmi di vita ed aspettative sociali a cui, come è normale, non si è abituati e che, come un bambino, bisogna imparare da zero”. Marion è una studentessa meritevole e sta concludendo brillantemente il secondo semestre, riceve una borsa di studio mensile DAAD (per chi è interessato vada sul sito http://www.daad-italia.it/it/ ). Si è tuffata nell´ambiente universitario, ha chiesto informazioni, ha studiato tanto e si è confrontata con la cultura ospite.

Curiosi di capire il sistema universitario di Bayreuth le domandiamo di spiegarci come funziona. Ci spiega che c’è una differenza abissale rispetto a quello italiano. Nell’Università che frequenta adesso, gli studenti vengono coinvolti giornalmente con progetti di ricerca e relazioni, anche in lingua inglese, che favoriscono l’integrazione sia tra gli studenti stessi sia con i docenti. Ha trovato della gente molto in gamba e un ambiente sano e costruttivo, una società ricca culturalmente ed aperta al cosiddetto “straniero”. Non ci nega che ci sono momenti in cui la nostalgia la fa sentire stanca e insofferente ai ritmi di vita tedeschi, ma questo fa parte del gioco, quando lasci la tua terra. Marion, che è una ragazza solare, eclettica, emancipata, intelligente, altruista e fortemente vitale, guardando indietro ai suoi sforzi oggi, dopo un anno, si ritiene soddisfatta del suo nuovo percorso.

Quando le chiediamo che cosa consiglierebbe ai giovani come lei, che hanno in mente di andare via dall’Italia, ci dice che non esiste una risposta sbagliata e una giusta, ma che si tratta di una scelta soggettiva e molto delicata. Dato il momento di crisi in cui viviamo, oggi molti ragazzi valutano l’idea di cercare altri lidi, Marion consiglia di stilare una lista con pro e contro. “Cosa ti piace della tua vita in Italia? Cosa ti aspetti invece di trovare all´estero? A cosa sei disposto a rinunciare e a che cosa sei disposto ad aprirti? Queste sono, come numerose altre domande, un must che ognuno si dovrebbe porre. Se la lista pro riguardo a lasciare l´Italia è quella vincente, il secondo passo sarebbe quello della progettazione”. Lo step che segue la scelta è quello dell’accumulazione dell’informazioni, conoscere il Paese nel quale si vuole andare, capire quelle che sono le barriere culturali, linguistiche e soprattutto conoscere l’offerta lavorativa che troverai. Tirando le somme, Marion ci lascia con un piccolo consiglio: “Quando si parte, non bisognerebbe mai farlo con un addio, bensì sempre con un arrivederci. Casa propria sarà sempre casa propria, si può sempre tornare indietro. Quindi, per chi ha tanta curiosità di scoprire un posto nuovo, perché non andare a trascorrervi una vacanza? Prendere un last minute, un´offerta di qualsiasi tipo e progettare un soggiorno esplorativo: questo sarebbe un bel metodo per capire cosa ci si può aspettare e capire direttamente se piace o meno. E se magari si decide di rimanere, non è per forza necessario pensare a un per sempre”. Importante resta porsi un obiettivo, trovare lavoro o studiare o imparare la lingua per creare le condizioni che fanno di una scelta l’esperienza più bella, forse, della propria vita.

Un affettuoso ringraziamento a Marion.

 

Federica Monello

 

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *