“Rappresentiamo tutti quelli che non vogliono assistere al dramma di una generazione perduta a causa dell’austerità. Rappresentiamo le classi e gli interessi sociali, non gli interessi nazionali. La mia candidatura unisce quel che il neoliberismo divide. Siamo una forza politica governativa, non uno spazio di protesta”.
Alexis Tsipras, intervista al quotidiano La Repubblica del 3 aprile 2014
L’urlo greco nei confronti dell’UE
Domenica prossima, in tutta Europa, si vota per le elezioni europee, oramai lo sanno un po’ tutti. Qualche persona in meno, invece, sapeva che questa domenica, nella culla della cultura nonché abisso della crisi economica mondiale, vale a dire la Grecia, si sono disputate delle importantissime elezioni amministrative a livello nazionale. I risultati sono un chiaro monito all’Unione Europea in vista della tornata elettorale di questo week-end. Ciò che viene messo più in evidenza è l’assoluto fallimento delle compagini più vicine all’intelligence politica europea, fra tutte il deludentissimo risultato del PASOK che scompare nell’oblio, come anche il risultato molto sotto le aspettative dei conservatori di Neo Democratia. Il vero vincitore, morale ed effettivo, è il partito di sinistra radicale Syriza, che ha come leader l’alfiere Alexis Tsipras, condottiere anche della coalizione italiana nata per le elezioni europee del 25 maggio, L’Altra Europacon Tsipras, facente riferimento al Partito della Sinistra Europea. Di certo, purtroppo gli exit poll davano per certo un più ampio margine di vittoria allo schieramento radicale di sinistra, ma in realtà tuttavia il risultato ottenuto è di portata storica: ballottaggio in 4 regioni su 13 e avanti in Attica, dove risiede il 30% dell’elettorato greco. Un grandissimo risultato, insomma, per un partito politica che fino a qualche anno fa aveva una preferenza del solo 4% totale. Un dissenso totale contro la politica dell’austerità e del “risparmio” forzato attuata con veemenza dal governo centrale europeo. Citando l’economista John Maynard Keynes, “il momento giusto per l’austerità al Tesoro è l’espansione, non la recessione”. Un postulato sulla questione fondata di un’austerità che uccide la crescita e che, nell’idea di Tsipras, va arginata rinegoziando tutte le storture dell’attuale politica economica dell’Unione Europea. Un impegno costruttivo, non mera distruzione propinata da vari fronti: primo su tutti il “demolizionismo” propinato dal Movimento 5 Stelle o dai vari assembramenti di estrema destra quali la lista europea Movimento per un’Europa della Libertà e della Democrazia che ha in Italia, quali centravanti di sfondamento Lega Nord e, dulcis in fundo, il partito di Magdi Cristiano Allam, Io Amo l’Italia – Protagonisti per un’Europa Cristiana (?). Basterebbe questo per stendere un velo pietoso su “alternative” alla visione tsiprasiana.
In direzione elettorale europea
Quello ottenuto da Syriza, ribadiamo, è un grande risultato. Lo storico ballottaggio nella città di Atene è l’emblema di questo incredibile partito che vuole lottare per cambiare la gestione economica continentale. Adesso bisogna assolutamente replicare questo eccellente risultato anche domenica prossima, con le liste italiane che appoggiano il leader greco obbligate ad un forcing coriaceo per spingere in alto il proprio candidato. La dimostrazione palese, comunque, della grande presenza di Alexis Tsipras anche sul palcoscenico politico italiano è rinfrancata dall’enorme successo del suo arrivo a Piazza Maggiore nella città di Bologna, storico centro di idee della sinistra italiana. È pienamente vinto lo “scontro delle piazze”. Agli avversari politici principali è rimasto il districarsi nei salotti politici fra “plastici” di mediocre qualità e giornalisti di medesimo grado. Un grande incoraggiamento, dunque, al popolo della sinistra che, da decenni, attende la venuta di un “messia” che possa riunire i ventimila partitini che hanno messo in ginocchio cinquant’anni di lotte italiane. Sulla pagina del Social Network Facebook de L’Altra Europa con Tsipras la lista ha comunicato che “anche in Grecia, come in Italia, la sinistra faticava a raggiungere risultati elettorali importanti. Siamo stati aiutati dalla gestione disastrosa della crisi da parte della destra e della socialdemocrazia che ha aperto uno spazio alle nostre proposte che sono le sole alternative all’austerità sostenuta da tutti gli altri.” Le uniche note stonate e profondamente inquietanti che arrivano dalla Grecia, però, rischiano di lanciare un allarme preoccupante nei confronti della società civile europea. Il grande risultato di Syriza, purtroppo, è stato affiancato dalla crescita del movimento neonazista Alba Dorata, cresciuto dal 10 al 16% in quest’ultimo rush alle urne. Che non sia questo l’inizio di uno spaventoso ritorno ad un sanguinoso passato. Qualcuno dovrebbe riflettere attentamente sul fatto che “oltre Hitler” potrebbero essere in molti, ripensando coscienziosamente a molte dichiarazioni fatte con troppa leggerezza. Nonostante tutto questo, tuttavia, la sinistra in Europa è ancora viva. Vedremo se riuscirà ad essere in linea con le attese della vigilia anche domenica.
Simone Bellitto
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