I siciliani non accettano i satelliti militari americani dietro casa
Sono accorsi in migliaia sabato 1 marzo a manifestare il disappunto verso le antenne americane che soggiornano sul territorio siciliano. Il corteo è andato avanti per ore contestando l’esposizione della popolazione alle onde elettromagnetiche emesse dalle tre parabole e la distruzione della riserva naturale Sughereta di contrada Ulmo attuata per far spazio alle strutture.
Tra canti, balli, motti e grida dei manifestanti, la giornata è stata caratterizzata da un unione dei gruppi più diversi accomunati dallo stesso timore. Gruppi organizzati con autobus provenienti dalle province siciliane, niscemesi, mamme No Muos e associazioni da tutta la regione sono accorse per contestare il Muos: il sistema statunitense che controlla armi radiocomandate grazie a quattro basi nel mondo in collegamento con altrettanti satelliti.
Le altre tre basi radio si trovano in Australia, in Virginia e nelle isole Hawaii, tutte zone desertiche del globo, mentre la quarta si trova in Sicilia, ed è stata costruita a soli 3 km dal centro abitato di Niscemi. Noncurante delle onde elettromagnetiche emesse, la NATO ha ritenuto opportuno situare il suo strumento di guerra telecomandata al lato di una riserva naturale. I manifestanti sono persone direttamente interessate al problema del satellite installato al centro di una terra fertile e rigogliosa, vicina ad un’importante riserva naturale e ad un centro abitato. Consapevoli del pericolo a cui sono esposti, hanno comunque esprimere il loro disappunto verso questo inquilino indesiderato.
Nonostante la giornata sia stata caratterizzata da un’atmosfera di manifestazione pacifica dell’opinione di un gruppo di civili, non sono mancati gli scontri. In testa al corteo, alcune persone hanno tentato di oltrepassare il cancello 1 della base militare e sono state immediatamente bloccate dai lacrimogeni delle forze dell’ordine di polizia e carabinieri presenti in difesa della base militare. Durante lo scontro una ragazza è stata ferita da una pietra ed è stata chiamata un’ambulanza in suo soccorso.
La Sicilia è già occupata da altre basi militari, italiane, NATO e USA. Questo territorio, la cui posizione geografica è strategica perché ai confini dell’Europa, ospita armi di ogni tipo. I siciliani rifiutano la guerra come strumento di risoluzione dei conflitti e l’Italia ha rifiutato l’uso delle armi nucleari come strumenti di distruzione di massa. Anche se le basi americane sono costruite sul territorio statunitense, in cui vige la legge americana, i campi elettromagnetici superano i limiti di sicurezza previsti dalla legislazione italiana.
Oriana Siracusa
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