Press "Enter" to skip to content

“Contratto di Convivenza” per le coppie di fatto

Viviamo in una società precaria. Dall’agognato posto fisso, mentre il tempo scorre inesorabilmente tra mille impieghi lavorativi, alle bollette sempre più care. Dall’inflazione dei generi alimentari, alla casa in affitto che forse non diventerà mai tua, fino al vivere lontano dai propri cari per inseguire un sogno lavorativo che la tua terra non ti permette. Tutto scorre velocemente e poco rimane di fisso nella generazione precaria. Resta tuttavia un punto fermo, cardine della vita: l’amore. Sì, si vive per la carriera, per la propria affermazione personale, ma ciò resta vano se non condiviso in toto con un’altra persona. Diciamocelo, è così: si vive per amare, per lasciare in questa vita un qualcosa che ci ricordi, un qualcosa frutto dell’amore di due esseri che mantenga in vita parti di te. Anche la vita, in senso stretto, come riproduzione e nascita di un erede, segue il passo con i tempi. Non si aspetta talvolta di essere pronti, di sposarsi in pompa magna, ma si sceglie di cogliere l’attimo. Il matrimonio diventa sempre più lontano in questa generazione e le coppie di fatto stanno assumendo sempre maggiore rilievo.

I dati e la legislazione

Secondo l’Istat, se nel 2007 in Italia 500mila coppie (vale a dire il 5,9% del totale) erano formate da libere unioni, in tre anni sono aumentate di 472mila unità. Tanto che tra il 2010 e il 2011, a vivere sotto lo stesso tetto, pur non essendo riconosciute dallo Stato italiano, erano 972mila coppie. Si affacciano in questa sempre più presente realtà anche le coppie omosessuali che, al pari di quelle etero, vogliono essere riconosciuti diritti e doveri che li tutelino. Stiamo parlando di una bella fetta della popolazione italiana che non può vedere i propri diritti e doveri passare in sordina. In Italia, al momento, non è presente una legge sulle unioni civili. Esistono solo proposte di legge. L’articolo 29 della Costituzione sancisce che “La Repubblica riconosce i diritti della famiglia come società naturale fondata sul matrimonio. Il matrimonio è ordinato sull’eguaglianza morale e giuridica dei coniugi, con i limiti stabiliti dalla legge a garanzia dell’unità familiare.” Quindi senza matrimonio non esisterebbe la famiglia, né diritti, né doveri di questa. Tuttavia l’articolo 2 della nostra Costituzione tutela “i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale.” La famiglia di fatto rappresenta un formazione sociale dove si svolge la personalità dell’individuo. C’è quindi confusione, e le leggi soggette a interpretazioni diverse, a seconda delle opinioni, non hanno portato negli ultimi anni a una seria legislazione in merito.

Il “contratto di convivenza”

Dal due dicembre sarà possibile però stipulare dei “Contratti di Convivenza”. La notizia arriva dal Consiglio nazionale del Notariato. Si tratta di contratti redatti da un notaio, creati ad hoc per ogni esigenza della coppia. Potrà stipulare un contratto la coppia sia etero che omosessuale, legata da vincolo affettivo (convivenza more uxorio, ndr). Si risolveranno, così, problemi legislativi in merito alla nascita di un figlio, alla contestazione di un prestito, all’acquisto di beni mobili e immobili, alle facoltà di assistenza reciproca per i casi di malesseri fisici e psichici, a questioni patrimoniali. Per il 30 Novembre è stata indetto un Open Day, dove tutti i Consigli distrettuali Notarili apriranno le porte alla cittadinanza per informare sul tema. In tutta Italia sarà possibile partecipare a questi incontri. Per maggiori informazioni, ecco qual è il sito: www.contrattidiconvivenza.it.

“Mi fai stare bene”.
Se un giorno starai male, non preoccuparti,
ti potrà assistere.

Federica Monello

 

Be First to Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *