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MINACCE DI QUERELA: LEGAMBIENTE RAGUSA NON SI FA INTIMIDIRE

Legambiente Ragusa non si fa intimidire da minacce di qualunque tipo. Questa è la reazione a seguito delle note di stampa che riportano l’intenzione dell’ex sindaco Di Pasquale di querelare l’associazione ambientalista.

Ci quereli pure, noi non scappiamo, abbiamo fiducia nella giustizia. Ci preme al riguardo evidenziare che non è la prima volta che il Di Pasquale brandisce l’arma della querela contro Legambiente.

Ricordiamo che l’ha fatto quando denunciavamo il fallimento della raccolta differenziata a Ragusa: i fatti lo hanno smentito e l’ha dovuto ammettere (gliene diamo atto).

Ricordiamo che l’ha fatto quando lo criticavamo per il suo duro attacco al Piano paesistico (una norma di salvaguardia che blocca la speculazione cementizia ed apre le porte a nuove prospettive di sviluppo sostenibile, quali il turismo ambientale): i fatti (vedi sentenza del CGA) l’hanno smentito.

Ricordiamo che l’ha fatto quando abbiamo iniziato a riportare che c’erano problemi nella qualità delle acque potabili: i fatti l’hanno smentito. Citiamo a testimoni tutti quei cittadini che hanno dovuto pagare a caro prezzo autobotti su autobotti del prezioso liquido.

Ricordiamo inoltre che la Ditta Busso ha querelato il nostro ex presidente Conti, sempre riguardo alle critiche sulla gestione dei rifiuti: i fatti (vedi archiviazione da parte della Procura di Ragusa) l’hanno smentito.

Ricordiamo che Legambiente non è un partito politico, è un’associazione ambientalista costituita da persone che spendono una parte del proprio tempo per cercare di difendere l’ambiente: un Bene Comune. Non c’è nessun intervento ad orologeria: i tempi di azione sono determinati dal numero dei volontari attivamente impegnati e dal tempo che riescono a sottrarre ai loro impegni personali, al lavoro ed alla famiglia. Anche a noi piacerebbe stare al mare piuttosto che impiegare il nostro tempo a fare comunicati stampa o a leggere documenti amministrativi urbanistici per puro volontariato.

Legambiente ha criticato amministrazioni di qualunque colore politico: da quella Chessari a quella Arezzo da quella Solarino a quella Di Pasquale. Come d’altronde ha collaborato o ha plaudito alle cose positive fatte da amministrazioni di destra come di sinistra. Non c’è alcun partito preso ma solo l’esigenza di difendere l’ambiente.

Per quanto riguarda il caso specifico dei PEEP ricordiamo che Legambiente Ragusa si è mossa non su proprie invienzioni ma sulla base di un ben preciso documento della Regione Sicilia firmata dal dirigente regionale Arnone (carta canta). Il fatto che si sia intervenuti adesso è dato dal caso che il documento è stato reso disponibile ora: d’altronde l’Amministrazione Di Pasquale non è che abbia brillato di trasparenza con noi. Ricordiamo che qualche tempo fa per avere copia di una semplice lettera inviata dal Comune alla Regione su di un problema di villette in zona agricola abbiamo dovuto fare più richieste, quindi una diffida e poi una denunzia!

Non si monti la testa il Di Pasquale, non è che Legambiente sia fissata con lui, ma, purtroppo per lui, e soprattutto per la città, ha fatto alcune scelte politiche che di ambientale hanno veramente poco o nulla. Se alcune cose (vedi anche l’inchiesta sul porto di Marina) emergono ora non è colpa nostra. Noi non potevamo e non possiamo tacere. Come non taceremo riguardo a questa o ad altre amministrazioni a venire, se sarà necessario.

Ragusa, 08.08.2013

Circolo Legambiente “Il carrubbo”

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