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Domani l’apertura del Conclave

In queste ore non si può non pensare al film di Nanni Moretti, Habemus Papam.

Domani, 12 marzo, sarà il giorno d’apertura del Conclave. 115 cardinali si chiuderanno nella Cappella Sistina allo scopo (sacrosanto) di eleggere il nuovo pontefice, dopo le dimissioni di Joseph Ratzinger, Papa Benedetto XVI. Quasi un mese fa la notizia choc delle dimissioni del pontefice tedesco sconvolse il mondo intero; tutti a chiedersi il perché di questa scelta. Stanchezza? Malattia? Politica?
Gli scandali che hanno colpito il Vaticano negli ultimi tempi hanno indebolito la Chiesa e di conseguenza anche Ratzinger stesso. Tanti scandali, tante voci, tante accuse. I preti pedofili, spesso protetti e spostati di chiesa in chiesa, di città in città, da uomini come Roger fumata-biancaMahony; le accuse di “comportamenti inappropriati” rivolte al cardinale Keith O’Brien, tra l’altro convinto anti-omosessuale; Vatileaks e lo scandalo dei tanti documenti che sarebbero usciti dal Vaticano (ricordate la storia del maggiordomo del Papa?).
Molti grattacapo per i 115 che domani si riuniranno. Ma chi potrebbe essere il nuovo Papa? Se  l’augurio è quello di ritornare a un pontefice nostrano, in questo caso l’arcivescovo di Milano, Angelo Scola, sembra essere il favorito. Classe 1941, proviene dall’ambiente di Comunione e Liberazione. Il Papa nero è una forte suggestione e Peter Turkson, cardinale ghanese, corrisponde all’identikit. Nato nel 1948 è attualmente Presidente del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace. Puntare invece su una linea più conservatrice porterebbe al nome di Pedro Scherer, arcivescovo di San Paolo e membro della commissione dello IOR.
A prescindere dal totopapa si preannuncia comunque un Conclave di breve durata e la fumata bianca non dovrebbe tardare a venire. Di certo il nuovo Papa dovrà fronteggiare parecchie noie, insediandosi in un momento complicato per tutta la Chiesa e le dimissioni di Benedetto XVI, ne sono un chiaro e inequivocabile segno.

 

Attilio Occhipinti 

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