Il popolo italiano, nelle vesti di un gran pittore, tale Porcellum, ha da poco realizzato un’opera dal titolo “I risultati elettorali”. Un quadro politico di un certo fascino, in cui possiamo osservare i monti sullo sfondo, un po’ lontani (ma ci sono); in primo piano, i due condottieri che incrociano le spade, mentre un barbuto grillo parlante li guarda sghignazzando, circondato da tanti altri personaggi che guardano un po’ tristi la scena, sentendosi quasi esclusi.
Le 48 ore appena trascorse hanno consegnato al Belpaese uno scenario davvero particolare. La metafora del quadro, se permettete, pare essere molto azzeccata, soprattutto se si analizza la natura surrealista dell’autore del dipinto in questione. Il Porcellum appunto.
Negli ultimi vent’anni quante volte abbiamo pensato che l’Italia sia un paese ingovernabile? «Questo Paese non si può governare!» e ancora «è incredibile, non c’è mai stabilità…sempre che cade ‘sto governo!». Il senso comune, in Italia, ha sempre sentenziato in questo modo. Adesso più che mai questo Paese è tecnicamente ingovernabile.
I risultati di queste elezioni, infatti, recitano così (clicca qui per vedere i risultati nel dettaglio):
Camera
- Centrosinistra 29,54% (340 seggi)
- Centrodestra 29,18% (124 seggi)
- Movimento 5 Stelle 25,55% (108 seggi)
- Coalizione Monti 10,56 % (45 seggi)
Tutti gli altri simboli non hanno superato lo sbarramento.
Senato
- Centrosinistra 31,63% (113 seggi)
- Centrodestra 30,72% (116 seggi)
- Movimento 5 Stelle 23,79% (54 seggi)
- Con Monti per l’Italia 9,13% (18 seggi)
Tutti gli altri simboli non hanno superato lo sbarramento.
Un Paese spaccato in tre parti, con il boom del Movimento 5 Stelle (primo partito alla Camera e terzo al Senato), mentre fuori dal Parlamento restano tanti nomi illustri, tra cui Fini e Di Pietro. Rivoluzione Civile non arriva neanche al 3% alla Camera e manco al 2% al Senato. Stessa sorte per Fare per fermare il declino e per tanti altri partiti minori.
Da segnalare, all’interno della coalizione di centrosinistra, il flop di Sel (3,20% alla Camera e 2,97% al Senato), mentre nel centrodestra la Lega Nord ha praticamente dimezzato i suoi voti.
Un vero caos al Senato, poiché manca una maggioranza per governare.
Tutti si chiedono allora che cosa accadrà, con Berlusconi che parla di una possibile convergenza su alcuni temi col Pd, senza dimenticare che ci sarebbe da eleggere anche un nuovo presidente della Repubblica. Resta la possibilità di ritornare a votare, magari cambiando finalmente questa legge elettorale. Sarebbe pure ora. Votare di nuovo con la legge attuale, cambierebbe davvero poco la situazione. D’altronde se torniamo al quadro, che con un pizzico di fantasia tutti noi possiamo dipingere nella nostra mente, concludiamo che solo un fatto è certo: tra i due litiganti (non si è trattato poi di un gran duello) il terzo gode, e gode parecchio. Il grillo, più che parlare, ride davvero tanto.
Attilio Occhipinti
L’articolo è stato pubblicato alle ore 13:30, pertanto vogliamo precisare che il Movimento 5 Stelle risulta essere, al Senato, il secondo partito e non il terzo e che i dati pubblicati non tengono conto dei voti degli elettori residenti all’estero.
In situazioni di questo tipo, talvolta, può capitare che i tempi di pubblicazione non rispettino l’effettiva evoluzione di certi dati e numeri, ragion per cui ci scusiamo per le imprecisioni di cui sopra.
Vi ringraziamo per l’attenzione.
[…] da solo, a fare di testa propria, magari sarebbe andata diversamente. Ma così non è stato. Oggi, ne paga le conseguenze. Bello […]