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Le indulgenze di Gravina di Catania

Gravina di Catania, corposo paese situato alle pendici dell’Etna, retto da un’amministrazione comunale, il cui sindaco è Domenico Rapisarda (centro-destra). Come accade in altri paesi, almeno così sembra.  L’amministrazione, consapevole delle esigenze del paese, nel quale manca, per esempio, un asilo nido, approfittando del periodo di straordinaria floridezza economica, decide di conferire un contributo (piccolo piccolo) alla chiesa di S. Antonio da Padova: 60.000 euro. Per quale ragione? Festeggiamenti del santo patrono.
Sembra di risentire il motivetto tanto musicale, ma concettualmente inquietante, proprio del periodo delle facili indulgenze, del “quando il soldo suona nella cassa, l’anima con un salto in cielo passa”. Ma, in questo caso, ahimè, ahinoi, ahitutti, non c’è nessuna “anima” che passa in paradiso ottenendo l’eterna salvezza. Nello stesso periodo, in cui la generosa amministrazione conferiva siffatto beneficio, il 3°C.D. Giovanni Paolo II riceveva 318,72 euro (progetto “baskettiamo”): era il maggio-giugno del 2009. Alla fine di quell’anno la parrocchia ricevette 64.000 euro, mentre le scuole 32.318.
Al fine di garantire con sempre maggior sicurezza il proprio posto nel Regno dei Cieli, l’amministrazione assegnò alla chiesa di S. Antonio da Padova 89.000 euro (di cui 70.000 in un’unica soluzione); le scuole ricevettero 46.666 euro. Successivamente, nel 2011, la parrocchia ottenne solo 28.700 euro mentre le scuole 40.000. Temendo che qualcuno ai “piani alti ” potesse risentirsi, l’amministrazione donò alla chiesa in questione 53.000 euro, assegnandone, invece, 19.518 alle scuole.
Nel 2010, riguardo alla festa del santo patrono, durante la quale si tennero uno spettacolo piromusicale ed una competizione canora tra i giovani del paese, il sindaco affermò: «La festa in onore del nostro Santo ha vissuto quest’anno straordinari momenti di commozione, insieme ad una grande partecipazione popolare».
Non è eccessivo suscitare la commozione, più che legittima, dei fedeli mediante la corresponsione di siffatte quantità di denaro? A quanto pare la (dis)amministrazione non la pensa così, e, beffa nella beffa, ha deciso di aumentare l’aliquota Imu sulla prima casa dal 4,4% al 4,8%.
Durante l’ultimo consiglio comunale, infine, tenutosi il 29 Gennaio, il consigliere Francesco Nicotra, con quasi cinque anni di fuso orario, ha evidenziato il proprio dissenso nei confronti di una siffatta condotta. E intanto le elezioni comunali si avvicinano.

 

Antonio Coco

Ecco i link in cui potete trovare i dati considerati:

2009  2010  2012

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