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Ragusa: continua la protesta

Il commissario straordinario non convince

Continua la protesta degli indigenti davanti al Palazzo dell’Aquila, malgrado i provvedimenti previsti dal comune e gli incontri di confronto tra i loro delegati e le istituzioni, avvenuti il 3 e il 4 gennaio.
Accampati con mezzi di fortuna – sacchi a pelo, cartoni, stuoie per dormire sul marciapiede – senza poter accedere ai bagni pubblici della zona o all’atrio del comune, confortati solo dalla solidarietà dei cittadini che portano loro cibi e bevande, vanno avanti in queste condizioni da dieci giorni.
Per far fronte al taglio dei sussidi che ha dato il via alla protesta, il comune ha messo a disposizione 60mila euro (circa 100 euro a testa se consideriamo il numero attuale degli indigenti) che potranno coprire a stento le necessità primarie, da distribuire secondo una graduatoria di quanti soddisferanno i nuovi criteri di accesso al sussidio. A breve uscirà il bando con cui viene ufficializzato lo stanziamento. «Pubblicheremo nei primi giorni della settimana prossima – ha dichiarato il commissario straordinario Margherita Rizza – il bando che fisserà un termine entro il quale gli aventi diritto dovranno presentare le apposite istanze. Il lavoro degli uffici comunali competenti in materia proseguirà quindi celermente con la definizione di una graduatoria che individuerà i beneficiari e l’entità del contributo che dovrà essere assegnato».
Gli indigenti contestano la precarietà di un simile provvedimento. «Le abbiamo detto che non siamo d’accordo perché dividendoci 60mila euro vivremmo un mese soltanto, e dopo?» dichiara Alessio Virzì, loro rappresentante, parlando dell’incontro di giorno 4 con il commissario straordinario. Stesse voci di disappunto all’uscita del comune, in un clima generale di depressione e sdegno. «Dobbiamo poter mangiare tutti – insiste Alessio – non può essere che io prenda il sussidio solo se ho un figlio a carico! La nostra lotta continua!».
Un valida alternativa si intravede nella possibilità di lavorare all’interno delle cooperative sociali di tipo B, convocate ieri pomeriggio dal commissario straordinario per un confronto diretto con gli indigenti. L’idea dell’amministrazione comunale consiste nell’avviare dei bandi di lavoro per servizi e forniture di utilità sociale e ambientale che prevedano l’assunzione di personale tra le fasce svantaggiate, attribuendo alle imprese partecipanti un punteggio maggiore.  Ma sui tempi e le modalità di intervento in proposito non sappiamo ancora nulla.
La protesta degli indigenti quindi continua, nella speranza che si arrivi a soluzioni migliori.

 

 

Lucrezia Fava

 

 

 

 

 

 

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