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Abusivamente

Giovanni Spampinato, Peppino Impastato, Mauro Rostagno. Tre morti, anzi tre ammazzati. La Sicilia è il territorio in cui sono caduti, vittime di agguati e rancore, uccisi perché fastidiosi, perché avevano rotto. Oltre a questo, però, c’è un’altra cosa che li accumuna: non erano iscritti all’Ordine.
Il loro abusivo esempio ha alimentato le abusive penne di tanti ragazzi che, abusivamente, hanno dedicato il loro tempo all’informazione, sotto la pioggia, con le scarpe sporche di fango, sempre di fretta.
La libera informazione è un campo minato, pericoloso da affrontare. I tanti e giovani giornalisti che operano in Sicilia lo sanno, perché lo provano sulla loro pelle ogni giorno, quando scrivono un pezzo e vengono pagati due lire, quando preparano un’inchiesta e non vengono pagati, quando avrebbero dei diritti, ma dei soli doveri si parla. Poche settimane fa la Commissione Cultura della Camera ha approvato la legge sull’equo compenso dei giornalisti. Va bene retribuire il giornalista, ma dev’essere iscritto all’Ordine. Si è discusso allora sulle sorti del giornalismo, soprattutto in Sicilia, dato che l’Ordine dei giornalisti di Sicilia ha detto “sì, subito va applicata”.
Un detonatore che ha scatenato una vera e propria esplosione nell’ambiente giornalistico siciliano, un’esplosione di rabbia, che sul web ha aperto la strada alla formazione di una comunità: i Giornalisti Precari Siciliani.
Andrea Sessa, giornalista residente a Vittoria (RG), collaboratore di Linkiesta.it è tra i promotori di questa mobilitazione:

I caratteri della mobilitazione sono la spontaneità e la gioventù. Tra di noi abbiamo parlato ore ed ore della nostra condizione di precari. Una condizione che per il silenzio complice di certa grande stampa non emerge mai. Ora la “notizia” siamo noi e vogliamo continuare a farla finché non verranno riconosciuti i nostri diritti. La gioventù è un elemento importante. Siamo tutti molto giovani, qualificati e con una grande passione e solo insieme potremmo vincere la battaglia.

Giornalisti abusivi e precari di tutta la Sicilia unitevi! Il messaggio di questo gruppo è chiaro.

 

Attilio Occhipinti

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