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Si vota: parlano tre candidati di Ragusa

Vi proponiamo questa tripla intervista, in vista delle imminenti elezioni regionali del 28 ottobre, di tre candidati all’ARS della provincia di Ragusa. Fabio Nicosia, Lista Crocetta Presidente, Vanessa Ferreri, Movimento 5 Stelle e Angelo Di Natale, Libera Sicilia.

Che cosa ne pensa del Parco degli Iblei?

Fabio Nicosia: L’idea stessa del Parco degli Iblei testimonia un fatto incontrovertibile: che la biodiversità è possibile. Il parco è istituito. È vero. Ma, di fatto, non esiste. Questa è una delle innumerevoli ferite inferte nel corpo vivo di questo territorio. Io credo che la sua valorizzazione debba essere inserita in un quadro generale nel quale si affronti il tema ambientale.

Vanessa Ferreri: Il progetto per la realizzazione del primo parco nazionale in Sicilia si è fermato da qualche anno. La diversità di vedute tra le amministrazioni locali e le associazioni ambientaliste, hanno di fatto bloccato l’inizio della perimetrazione dell’area destinata. Non credo sia opportuno, in questo contesto, dare seguito alle ragioni del conflitto. Tale progetto, non può non tenere conto della struttura degli altri parchi nazionali italiani, colmando il gap formativo con l’esperienza di chi ha saputo utilizzare alla perfezione la bellezza del territorio. Quindi se devo pensare al Parco degli Iblei, io mi ispiro alla funzionalità (anche economica) del Parco Nazionale Dello Stelvio. Quindi penso ai diversi itinerari possibili  all’interno dell’area protetta, penso  all’utilizzo delle masserie locate all’interno del parco, come ristoro e promozione dei nostri prodotti tipici, della nostra tradizione culinaria, del nostro modo di intendere il soggiorno in un ambiente controllato e protetto.  Penso al servizio di bus navetta e alle aree attrezzate per il picnic, le guide del parco e i sentieri avventurosi. Mi è sempre piaciuto copiare da chi ha saputo fare bene le cose, investendo e traendo profitto per continuare a reinvestire.

Angelo Di Natale: Istituzione fondamentale per porre subito le basi di un nuovo modello di sviluppo. Valorizzazione dei beni culturali ed ambientali, massima fruizione anche a fini turistici, creazione di un sistema-territorio compatibile con tali finalità sono condizione essenziale di tale modello. Di contro no a produzioni inquinanti, no a consumo di territorio a fini edilizi, si a turismo rurale e ad agricoltura di qualità. Il Parco è garanzia di tale modello.

 

Il turismo e la tutela dei beni archeologici ricevono la giusta cura? Cosa si potrebbe fare in materia?

Fabio Nicosia: Io penso, purtroppo, che, in questi anni, la Regione Siciliana si sia occupata solo di commissionare spot. Non si è registrata alcuna programmazione reale del turismo in Sicilia. E la nostra terra, come sappiamo, possiede  un  patrimonio  naturalistico,  architettonico  monumentale e archeologico che deve  essere valorizzato. Che  deve divenire  una  grande  risorsa  economica per  l’isola, attraendo  milioni  di  turisti. Parlo delle terme, dell’artigianato, della valorizzazione dell’arte  classica, moderna  e  contemporanea. La mia proposta è semplice e insieme rivoluzionaria. Occorre varare un marchio unico: “Sicilia”. Un nome evocativo conosciuto in tutto il mondo. Che deve essere “coniugato” per il turismo, per la cultura, per l’arte, per l’economia, per l’agricoltura. Quanto ai beni archeologici, io ritengo si debba partire, per quanto riguarda il territorio ibleo, dalla riqualificazione del sito archeologico di Kamarina. Che, peraltro, rientra in un progetto di ricerca che, da anni, viene affrontato dal dipartimento di Progettazione architettonica dell’Università di Firenze. Prima che sia troppo tardi bisogna fermare il saccheggio delle ricchezze naturali. In questo contesto, occorre affrontare il ripascimento delle dune costiere. Le zone umide, riqualificate possono diventare spazi ricreativi nonché utilissimi bacini di fitodepurazione delle acque della foce. La passeggiata pedonale e ciclabile lungo tutta la costa si configura qui, come fulcro tra il litorale e la valle dell’Ippari. L’intervento permetterebbe di creare le condizioni ambientali e paesaggistiche e di accessibilità per l’implementazione turistico–ricreativa.

Vanessa Ferreri: Il programma del Movimento 5 Stelle ha dedicato un’ attenzione particolare a questo argomento : Il mondo si muove attraverso internet, quindi è nostra prerogativa, la valorizzazione e la preservazione dei nostri  beni archeologici attraverso canali dedicati. Cambiare le regole dell’attrazione turistica attraverso la rete, produrrà lo stesso effetto che stiamo vivendo oggi  con l’affermazione del nostro movimento politico. Non dobbiamo, inventarci nulla di nuovo: la nostra ricchezza archeologica è infinita, si deve semplicemente renderla più “appetibile” con delle buone intuizioni. Le rappresentazioni classiche di Siracusa sono un esempio di come, un evento culturale, possa ricevere il suo massimo lustro in una struttura storica come l’anfiteatro greco, attirando migliaia turisti da tutto il mondo. Se questo esempio di incrocio culturale viene amplificato in tutta la regione e strutturato con la modernità che ci distingue, oltre ai turisti, arriveranno  anche centinaia di investitori. Tutto diverrà più semplice, anche recuperare il materiale artistico trafugato alla nostra regione e esposto nei musei internazionali.                                                                                                                                                      Il nostro mare, le nostre coste, il nostro sole, è ovvio, non hanno bisogno di nessun intervento. Ma le strutture ricettive si, il contesto ambientale non deve essere invasivo, senza cementificazione, incentivando la ristrutturazione di immobili per il soggiorno turistico low cost. Basilare per il turista è potersi muovere da una parte all’altra della nostra terra, quindi da attenzionare sarà il miglioramento della rete stradale, delle strutture ferroviarie regionali e la creazione di servizi navetta a basso costo.

Angelo Di Natale: Finora non hanno ricevuto alcuna cura e sono stati osteggiati da politiche di segno opposto. Occorre investire, anche con l’impiego di una parte rilevante dei troppi dipendenti regionali, sulla manutenzione, tutela, vigilanza e fruizione dei beni culturali e promuovere poi politiche che le pongano al centro di un grande piano di rilancio del turismo che si può realizzare con tanti, piccoli e grandi, interventi concreti da concepire all’interno di una disciplina legislativa unica, nuova, organica, chiara, coerente, di facile e immediata applicazione.

 

Esistono infiltrazioni mafiose in provincia? Che cosa farà contro le mafie?

Fabio Nicosia: Purtroppo anche la provincia “babba”, quella ragusana, è stata teatro di mafia. Qui, la Stidda, negli Ottanta e Novanta l’ha fatta da padrona. Ora, io credo che l’unico modo per contrastare la mafia sia  investire sui giovani. Che chiedono giustizia e lavoro. In che modo? A partire dalle imprese pulite. Che esistono e vanno aiutate. Per queste ragioni, Rosario Crocetta se sarà eletto presidente della Regione Siciliana garantirà le imprese presso le banche, per consentire l’accesso al credito.

Vanessa Ferreri: Il danno provocato dalle infiltrazioni mafiose nelle pubbliche amministrazioni, spesso è provocato dalla amministrazione stessa. Gli atti pubblici (nella loro interezza) devono essere visibili a tutti i cittadini, senza fare alcuna richiesta, quindi messi in rete e pubblicati in bacheca. Le terminologia deve essere semplificata nel rispetto della diversità culturale della nostra popolazione. Tutti i bilanci delle pubbliche amministrazioni devono avere la stessa struttura. Chiara e comprensibile come un scontrino della spesa. La trasparenza è il nostro imperativo! L’autocertificazione antimafia deve essere sostituita con il certificato rilasciato dal prefetto che deve essere obbligatorio sia per le ditte appaltatrici, sia per i sub appalti. Il reato di corruzione deve comportare la perdita del posto di lavoro. Bastano queste poche regole per arginare il fenomeno delle infiltrazioni mafiose, ma finora non sono state attuate. Importante è lo studio della mafia, per far capire già dall’età scolare quale danni provoca alla nostra terra e per questo noi proporremo la “Storia delle mafie e dell’antimafia in Italia” come materia scolastica nella scuola dell’obbligo.

Angelo Di Natale: Sì, esistono e occorre che non siano minimizzate anche nella coscienza comune. Contro le mafie basta fare una piccola cosa semplice: togliere loro il potere di condizionamento, rendendo i cittadini liberi e capaci di esercitare il loro diritti nell’alveo della legalità in uno spazio pubblico e istituzionale limpido, trasparente, in cui ogni atto della pubblica amministrazione sia verificabile. Fatto questo, contro le attività criminali che non toccano le leve della spesa pubblica, occorre il massimo di vigilanza e di impegno degli apparati dello Stato nella prevenzione e nella repressione.

 

Quali investimenti proporre per le nuove tecnologie?

Fabio Nicosia: Condivido, in questo senso, il pensiero di Crocetta. Il quale afferma che l’obiettivo è quello di coniugare profitto e sostenibilità ambientale, creando le condizioni normative e occupazionali per l’applicazione, l’utilizzo e la gestione di tecnologie ad alta efficienza energetica e ad impatto ambientale zero.

Vanessa Ferreri: Internet è la risorsa del momento che permette informazione, partecipazione e confronto su larga scala e in tempi davvero brevi. Fondamentale è il Wi-Fi libero e gratuito. Questo progetto si interseca con gli altri punti del programma, in quanto l’uso delle nuove tecnologie rientra in tutti i campi. Nel campo dell’istruzione, poter trovare i libri on line e stamparli da sé è davvero una grande cosa considerando l’attuale costo di questi. Nell’amministrazione, poter trovare i documenti su delibere, spese e quant’altro on line è segno di trasparenza e correttezza. Dal punto di vista della sanità, la prenotazione telematica delle visite, la visione di  cartelle cliniche ed esami diagnostici oltre che diminuire le interminabili file nei vari sportelli rende più snella e operativa l’organizzazione delle liste d’attesa. Anche il turismo è strettamente collegato a internet perché creare una rete tra i trasporti, i siti archeologici-ambientali, musei e le strutture alberghiere rende più semplice progettare il viaggio del turista che anche da casa prima di partire può decidere il suo itinerario.

Angelo Di Natale: Tutti quelli previsti nell’agenda digitale, per la completa interazione telematica cittadino-pubblica amministrazione, come dotazione civica della comunità e come supporto allo sviluppo delle imprese, soprattutto quelle piccole e come opportunità per i giovani che vogliano cimentarsi in esperienze di auto-imprenditoria.

 

Interviste di Simone Lo Presti, Federica Monello, Giulio Pitroso

 

 

 

 

 

 

 

 

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