Premesse: ragazzi e ragazze investono ogni giorno le proprie risorse per agguantare un sogno, attraverso un percorso che, tra mille ostacoli, risulta essere sempre più in salita, con la speranza di intravedere una timida luce in fondo al tunnel. Le ore passate a studiare e a lavorare, si rivelano amare quando ci si proietta nel futuro di questa Italia. Sembra che valicare i confini nazionali, lasciare la famiglia, gli amici, la terra, non sia più una opzione, una possibilità, ma l’unica soluzione, affinché si possa finalmente mettere le basi per una nuova vita.
Sono tantissimi i giovani che periodicamente fuggono dallo Stivale, delusi dalla aspettative tradite, consapevoli delle proprie capacità, arrabbiati per le opportunità inesistenti. Eccoli qua, chiudono le valige e col biglietto già in tasca vanno a cercare fortuna altrove, come si faceva cent’anni fa.
Lavoro e studio dovrebbero pagare chi dedica il proprio tempo alla formazione personale, così come insegnavano le maestre anni addietro, quando dicevano che “se studi verrai premiato, perché sei il futuro di questo Paese”. E così bisogna reinventarsi, ancora una volta, da un’altra parte, perché le promesse oggigiorno stanno a zero.
Obiettivi: la nostra campagna vuole puntare una lente d’ingrandimento sulle fughe dei giovani italiani, raccogliendo le loro storie, al fine di sensibilizzare i nostri lettori. L’intento non è solo quello di denunciare un grave problema generazionale, ma anche di provare ad essere un punto d’inizio per trovare delle alternative e, qualora ci fossero, di raccontarle.
Tempi: la nostra campagna farà un bilancio annuale dei risultati raggiunti, ma non prevede una scadenza.
Responsabile: Attilio Occhipinti
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