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The Women Against Violence: Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne

Il 25 novembre si celebra la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che colpisce un miliardo di donne e ragazze in tutto il mondo. Secondo Amnesty international, circa un terzo delle donne che hanno avuto una relazione hanno subito violenze fisiche e/o sessuali da parte del proprio partner. Il movimento Women Helping Women ha dichiarato che solo il 24% dei casi vengono denunciati.
La violenza minorile rappresenta uno dei problemi maggiori. Infatti, quasi 750 milioni di donne e ragazze negli ultimi anni sono state sposate prima dei diciotto anni; mentre 200 milioni di donne hanno subito mutilazioni genitali femminili, pratica molto diffusa soprattutto in alcuni paesi africani.
La decisione di commemorare la giornata internazionale proprio il 25 novembre venne stabilita dalle Nazioni Unite (ONU) circa due decenni fa. Tuttavia, la storia connessa a questa data può essere fatta risalire a quasi 40 anni prima.

Il 25 novembre 1960, tre delle quattro sorelle Mirabal, attiviste politiche della Repubblica Dominicana che si opposero al regime del dittatore Trujillo, furono assassinate.
Quando una delle sorelle Mirabal rischiò di divenire una delle vittime di Trujillo decise di affrontarlo schiaffeggiandolo. Le conseguenze di tale azione non si fecero attendere e, in poco tempo, tutta la famiglia Mirabal venne perseguitata. In risposta le sorelle iniziarono a distribuire opuscoli e indire riunioni segrete per stabilire un programma di azione contro la dittatura dominicana.
Trujillo, con l’intento di uccidere le sorelle Mirabal, fece trasferire i mariti delle donne in una prigione remota. Durante una delle visite le sorelle vennero catturate dalla polizia segreta e, in seguito, uccise. La morte delle Mirabal servì da catalizzatore per il rovesciamento del regime di Trujillo, assassinato dai capi militari. 
Nel 1981 le attiviste per i diritti delle donne hanno celebrato l’anniversario della morte delle Mirabal proprio il 25 novembre. Dodici anni dopo, l’assemblea Generale delle Nazioni Unite ha adottato la Dichiarazione sull’eliminazione della violenza contro le donne, che riconosce “l’urgente necessità dell’applicazione universale alle donne dei diritti e dei principi in materia di uguaglianza, sicurezza, libertà, integrità e dignità di tutti gli esseri umani ”.
Il 7 febbraio del 2000 l’Assemblea Generale ha designato ufficialmente il 25 novembre come la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, incoraggiando le organizzazioni di tutto il mondo a “sensibilizzare l’opinione pubblica sui problemi ogni anno in quella data”.
Il tema del 2019 è “Orange the World: Generation Equality Stands Against Rape” che pone l’attenzione sulle vittime di stupro, un reato che non si esaurisce con l’atto stesso. Nel documento dell’UNiTE “Orange the world: Generation equality” viene spiegato che spesso vi è “la colpevolizzazione della vittima, oggettivazione sessuale, idea banalizzante dello stupro,… rifiuto di riconoscere il danno di molestie o di aggressioni sessuali”. A causa di questi giudizi pregiudizievoli spesso la violenza non viene denunciata, per questa ragione non si conosce il numero esatto delle vittime. Ciò che è noto è che lo stupro e la violenza sessuale continuano ad essere ampiamente utilizzati anche come arma di guerra nei recenti genocidi in Iraq, Siria e Myanmar. Tuttavia, gli abusi sessuali non sono presenti solo nei conflitti. Secondo un sondaggio condotto dalle Nazioni Unite e pubblicato nell’ottobre 2019 “in 33 grandi università, circa un quarto delle donne universitarie afferma di essere stata vittima di un contatto o penetrazione sessuale senza consenso da quando ha iniziato l’università”.

In concomitanza con la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne coincide la Giornata del nastro bianco.
La White Ribbon Campaign è un movimento globale di uomini e ragazzi creato con l’obiettivo di porre fine alla violenza contro le donne. Il movimento si è formato in Canada nel 1991 in seguito al massacro all’École Polytechnique del 1989, in cui un uomo ha ucciso 14 donne in una scuola di ingegneria.
La campagna White Ribbon è attiva in oltre 60 paesi in tutto il mondo e durante la manifestazione del 25 novembre gli uomini che vi partecipano nastri bianchi per mostrare il loro sostegno alle vittime. Oggi più che mai, “dobbiamo opporci alla violenza contro donne e ragazze. Dobbiamo opporci allo stupro. Niente scuse.”

 

Erica Minchillo

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