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Incendio alla Club House dei “Briganti” e delle “Brigantesse” di Librino – un anno dopo

È trascorso un anno dall’incendio che ha distrutto parte della Club House delle squadre di rugby “I Briganti” e “Le Brigantesse” di Librino, quartiere alla periferia di Catania. Erano andati in fumo il bar e la Librineria, una biblioteca sociale all’interno del centro. Immediatamente si attivarono sia le passerelle della politica locale e sportiva, sia la solidarietà delle persone che riconoscono l’importante lavoro educativo e sociale svolto dai “Briganti” e dalle “Brigantesse” in un quartiere stritolato dalle dinamiche della criminalità organizzata.
Abbiamo sentito Angelo Scrofani, brigante, per capire quale fosse la situazione ad un anno di distanza.

 

Qual è la situazione attuale?
Attualmente la situazione è ancora del tutto aperta, le indagini sono ancora in corso e dubito che vedranno mai una fine (non brilliamo certo per efficenza giudiziaria “in questo benedetto, assurdo, bel paese”). Ciononostante non ci siamo mai fermati né, tanto meno, abbiamo rallentato la corsa continuando a portare avanti tutte le attività. I lavori sono sempre all’ordine del giorno, considera che fino a novembre avevamo fabbri e muratori in Librineria per costruire un soppalco che è stato adibito ad aula studio per il doposcuola dei bimbetti. Quest’anno, finalmente, dovevano partire i lavori per il rifacimento del campo ma il Comune di Catania è in dissesto finanziario e si è bloccato tutto. Insomma “An Italian Story”. Ancora una volta è esclusivamente il lavoro volontario dei singoli cittadini che porta avanti una realtà come la nostra (e come tante altre in città).

Quali erano le promesse della politica catanese? Sono state rispettate o puntualmente disattese?
Le promesse sono sempre tantissime quando il politicante di turno vede nella tua disgrazia una bella passerella in cui sfilare. C’è da dire che sono riusciti a metter su questo progetto per il rifacimento del manto erboso ma la mala politica a cui tutti loro appartengono (a prescindere dal Partito di cui fanno parte) ha portato il Comune sul lastrico e quindi, pur sembrando ripetitivo, ti direi “la seconda che hai detto, disattese”.

È cambiato qualcosa nel rapporto con il quartiere e con la città?
Il rapporto con il quartiere non lo vedo poi così variato, in fondo tutti coloro che ci conoscono credo non avessero alcun dubbio riguardo il nostro continuare a lavorare. La città, forse, ha preso consapevolezza dell’esistenza di quel posto. Un bel gruppetto di nuovi volontari ha ingrossato le fila del gruppo della Librineria e nuove ragazze si sono aggiunte anche alla senior femminile a seguito dell’incendio. In fondo quel gesto vigliacco ha dato esattamente l’opposto dei frutti desiderati, abbiamo avuto un sostegno talmente importante e trasversale che anche noi abbiamo preso consapevolezza dell’importanza della presenza di quel luogo e del nostro lavoro al suo interno.

Quali sono le prospettive e i progetti?
Adesso siamo al lavoro per portare avanti un po’ di eventi e, chiaramente, le attività sociali e sportive. Ci prepariamo ad affrontare la seconda fase del campionato con la senior maschile (fase di play out) per tentare di riprendere il prossimo anno da dove avevamo lasciato, dal campionato di C1. Le ragazze continuano i concentramenti di Coppa Italia e i più piccoli sono sempre impegnati in giro per la Sicilia. Ad aprire, per il 2019, la serie di eventi che stiamo organizzando, sarà la serata di giorno 11 gennaio. Evento per cui stiamo invitando tutte quelle persone che, secondo noi, si sono distinte durante quest’anno per aver portato avanti battaglie che reputiamo importanti o che hanno comunque preso posizione contro quella politica che tanto ci disgusta, dando loro la tessera di soci onorari del club (saranno presenti Medici Senza Frontiere, in rappresentanza di tutte le organizzazioni che si occupano di salvataggi nel Canale di Sicilia; Carmen Avellino, insegnante; Daniele Piervincenzi, giornalista; Federico Gervasoni, giornalista; Gaetano Alessi, sindacalista; Giacomo Sferlazzo, cantautore, ndr). 
Superata questa data e archiviato l’incendio inizieranno i preparativi per preparare la settimana contro lo sfruttamento del lavoro minorile che culminerà, come di rito, nel torneo Iqbal Masih, e, ultimo ma non ultimo, si preparerà l’evento per il Primo Maggio.

C’è un modo per continuare a sostenere le attività dei Briganti e delle Brigantesse di Librino?
Al momento il miglior modo per aiutarci è partecipare attivamente alle nostre attività, venire a provare qualche allenamento, dare una mano in Librineria o durante gli allenamenti dei più piccoli. Siamo sempre alla ricerca di nuovi volontari che si avvicinino al nostro progetto e ci diano una mano a portarlo avanti. Il posto è molto grande, ci sono centinaia di cose da fare e potenziali milioni di cose da poter fare ancora: in fondo “un uomo solo, che grida il suo no, è un pazzo, milioni di uomini che gridano lo stesso no, avrebbero la possibilità di cambiare veramente il mondo”.

Simone Lo Presti

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