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Mafia Capitale

E’ di pochi giorni la notizia dell’ arresto di Massimo Carminati, ex NAR ed ex membro della Banda della Magliana, e di altre 37 persone, più un altro centinaio di complici tra faccendieri, imprenditori, politici e mafiosi iscritti nel registro degli indagati. Un’inchiesta, quella coordinata dal Procuratore di Roma Giuseppe Pignatone, che decapita quel “Mondo di Mezzo” che ha governato Roma in questi anni. I reati contestati a vario titolo sono associazione a delinquere di stampo mafioso, estorsione, usura, corruzione, turbativa d’asta, false fatturazioni, trasferimento fraudolento di valori, e riciclaggio.

Un vero e proprio sistema corruttivo finalizzato all’assegnazione di appalti di decine di milioni di euro nel settore ambientale e delle politiche sociali, fino alla gestione degli immigrati e dei campi rom.

Ora, la cosa che più mi stupisce in tutta questa storia, non è che a Roma la mafia esiste e amministra la città con la regia dell’estrema destra e la complicità della sinistra, non è che a garantire tutto questo sia stata la politica, con tanti piccoli “patti del Nazareno” sui vari settori criminali. Queste ormai sono cose sapute e risapute, ce ne avevano già parlato Lirio Abbate su L’Espresso, Carlo Bonini in “Suburra” e Milena Gabanelli su Report.

Quello che più mi stupisce, ma forse neanche tanto, è che ad avere in mano la gestione economica degli immigrati, è quella stessa destra che il giorno prima degli arresti era in prima fila nei cortei anti-immigrati, “a fianco degli italiani onesti stanchi di queste persone che tolgono lavoro e soldi”.

Cioè, gli stessi che un giorno urlavano contro gli immigrati, l’altro facevano affari d’oro sulla loro pelle. E sulla nostra. Ecco, questo mi fa schifo.

Non che questo genere di personaggi oscuri, anzi “neri”, non mi facesse già abbastanza schifo, ma in questa vicenda hanno veramente varcato la soglia dello squallore. Una soglia in cui da troppo tempo orbita la “politica” italiana, ma che adesso ha veramente superato ogni limite.

Anche la sinistra, nelle vesti delle solite cooperative e del PD romano, da sempre fautore dell’”integrazione”, ha dimostrato in questa inchiesta che genere di “integrazione” voleva portare avanti. Non quella fra immigrati ed italiani, ma l’integrazione dei loro già abbondanti stipendi da consigliere regionale, comunale, o di qualche municipalizzata, con le mazzette provenienti dagli appalti illecitamente aggiudicati dai personaggi legati al sistema.

Un’altra occasione per dimostrare che davanti agli affari, dall’estrema destra all’estrema sinistra l’unico colore che importi non è quello politico, ma quello dei soldi.

Io non so se dopo questa inchiesta, certi personaggi avranno ancora la faccia tosta di andare alle manifestazioni per protestare contro “gli immigrati che costano troppo agli italiani onesti”, senza peraltro essere linciati dalla piazza, ma di sicuro ci sono già tutti gli elementi per capire qual è il vero problema dell’Italia e degli italiani.

Il problema vero non è di certo l’immigrazione, tema comunque importante, degno di attenzione e bisognoso di qualche soluzione, ma evidentemente chi l’ha gestita, e cioè quella stessa destra che di giorno gonfia il problema per trarne consensi elettorali, e di sera ne trae profitti illeciti.

Allora lancio qui una proposta, una sorta di fascio-leghismo inverso. Abbiamo sentito per troppo tempo questi personaggi gridare in tv di respingere e rispedire i barconi con gli immigrati nei loro Paesi. Io proporrei una soluzione migliore, teniamoci gli immigrati, e spediamoci questi delinquenti, a quel Paese.

 

Alberto Lucifora

 

http://www.repubblica.it/politica/2014/12/04/news/ministro_poletti_ci_spieghi_quella_cena-102083554/

 

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/02/alemanno-indagato-per-fatti-mafia-roma-inchiesta-consiglieri-pd-fi/1245239/

 

http://espresso.repubblica.it/attualita/cronaca/2012/12/12/news/a-roma-la-mala-si-fa-in-quattro-1.48981

 

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