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Honduras: la mano degli americani nelle votazioni

Allarme brogli

Presidi permanenti, lacrimogeni e arresti. E’ questa l’attuale situazione della capitale Tegucigalpa e degli altri centri urbani dell’Honduras. Il popolo non ha retto il colpo subito alle votazioni dello scorso 24 novembre, che hanno visto il candidato della destra conservatrice, Juan Orlando Hernandez del Partido Nacional (l’attuale partito di governo), superare la candidata di sinistra Xionara Castro di Libertad y Refundacion e il candidato del Partido Liberal Villeda. Sono stati gli studenti i primi a scendere in piazza, insieme ai leader delle opposizioni, perché venisse effettuato un ulteriore conteggio delle schede, certi del fatto che le elezioni siano state manipolate dai vertici dello Stato, su diretta consegna da parte dell’ambasciata americana e degli osservatori occidentali. Come afferma Larissa Espinal, candidata del Partido Liberal: “Normalmente gli osservatori, dagli Stati Uniti o da qualsiasi altra parte provengano, stanno in un certo momento, durante le votazioni, e non necessariamente nello scrutinio o nel conteggio”. E proprio dagli osservatori americani ed europei sono arrivati i primi elogi sull’affidabilità dei risultati elettorali, in netto contrasto con le contestazioni della maggioranza del popolo.

Strane coincidenze

La partita politica si gioca ora sulla presunta revisione del conteggio delle schede da parte del Tribunale Supremo Elettorale (TSE), l’organo atto a definire la legittimità delle votazioni, che entro 30 giorni dovrà stabilire definitivamente quali sono state le reali intenzioni di voto dei cittadini. Una breve annotazione sul Tribunale Supremo Elettorale: David Matamoros, attuale Presidente del TSE e garante, quindi, del corretto svolgimento delle votazioni è stato per due volte (dal ’94 al ’98 e dal 2006 al 2010) deputato al Congresso per il Partido Nacional, il partito che decretò il colpo di stato del 2009, che ha continuato a governare il Paese negli ultimi anni in maniera dittatoriale e che, guarda caso, risulta anche il partito del candidato vincitore alle ultime elezioni Hernandez. Ai lettori la scoraggiante conclusione.

 

Giuseppe Cugnata

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