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I diritti umani e la Cedu: il progetto YiA di Diritti d’Europa. Ce lo racconta Federico Proto

A Piacenza, Diritti d’Europa porta avanti un progetto di Generazione Zero. Gli studenti di Giurisprudenza della Cattolica hanno già organizzato i primi incontri di quello che è un più vasto progetto, “La dignità della persona come valore per la giustizia europea”, finanziato dal programma Youth in Action. Abbiamo chiesto a Federico Proto, uno dei membri più attivi dell’associazione al nord, di raccontarci questa esperienza.

Che cosa è il progetto “La dignità della persona come valore per la giustizia europea”?
E’ un progetto, ideato- e in fase di realizzazione- dai membri della redazione del web-magazine Diritti d’Europa, da alcuni studenti della facoltà piacentina di Giurisprudenza dell’Università Cattolica e sotto il patrocinio dell’Associazione Generazione Zero, che nel febbraio  2012 si è aggiudicato un finanziamento europeo da parte dell’Unione Europea nell’ambito del programma Youth In Action, Azione 1.2 – Iniziative Giovani. La principale finalità del nostro progetto è quella di realizzare “un cammino di integrazione consapevole dei giovani nel Sistema Europa mediante la realizzazione di sette incontri, che si svolgono nel territorio piacentino, ove discutere e confrontarsi intorno a quei valori e quei diritti propri di uno spirito europeo lapidariamente enunciati in due importanti “testi” normativi: La Convenzione Europea per la Salvaguardia dei Diritti Umani e delle Libertà Fondamentali e la Carta dei Diritti Fondamentali dell’UE. Inoltre il progetto prevede la realizzazione e la diffusione di un opuscolo contenente le carte d’europa e la realizzazione di un ebook che raccoglie tutto il materiale (articoli, foto, video, etc) del progetto.

Avete organizzato incontri interessanti. Come sono andati?
Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti nei primi due incontri che abbiamo per ora realizzato, ma non ci accontentiamo. Infatti stiamo fremendo per realizzare gli altri. Il primo incontro, intitolato Convenzione Europea dei Diritti dell’Uomo: faro di legalità nella precaria condizione dell’immigrato in Italia”, si è svolto il 12 Luglio 2013 presso la sala congressi del Collegio Sant’Isidoro; dove sono intervenuti il Prof. Cesare Pitea, docente di Diritto Internazionale all’Università di Parma, e il Prof. Avv. Luca Masera, docente di Diritto Penale all’Università di Brescia.  La tematica centrale è stata la condizione dell’immigrato e la perenne e silenziosa violazione di Diritti Umani a cui è abituata questa categorie di persone. In particolare si è messo in luce come nella lampante difficoltà di gestione dei flussi immigratori l’Italia, e in parte la sensibilità pubblica, sia inerte ed indifferente alla vergognosa negazione di diritti umani, che va in scena da anni sulle coste del nostro Paese. Si è avuto modo, inoltre, di soffermarci su due casi  molto interessanti, in cui il prof. Masera è intervenuto in qualità di rappresentante legale: il caso El Dridi, dove la Corte di Giustizia dell’Ue ha censurato la normativa italiana in tema di immigrazione, e quello di un ricorso presentato alla Corte Europea dell’Uomo per l’illecita privazione della libertà subita da alcuni clandestini nell’agosto 2012.
Invece il secondo incontro del nostro progetto, intitolato Il costo dei nostri diritti. Quale tutela dall’Europa? Incontro sulla Corte Europea dei Diritti dell’Uomo”, si è svolto il 27 Settembre 2013 presso all’Auditorium Santa Maria della Pace, all’interno della kermesse piacentina del Festival del Diritto, il cui responsabile scientifico è Stefano Rodotà. A quest’incontro abbiamo avuto l’onore di poter ascoltare il vicepresidente della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, Guido Raimondi (e per noi che scriviamo da quasi due anni intorno alla Cedu è stata un’emozione unica ed indescrivibile) e il Prof. Pasquale De Sena, docente di Diritto Internazionale e Diritti dell’Uomo presso l’Università Cattolica di Milano. Questo evento ha avuto un taglio più istituzionale avendo potuto conoscere dal vicepresidente della Cedu gli ultimi interventi  e i protocolli addizionali che hanno interessato la Convenzione Europea, passando inoltre a rassegna l’evoluzione, i cambiamenti e le prospettive future che interesseranno la Corte. Se siete interessati, incuriositi dal progetto, potete contattarci o semplicemente guardare i video, le immagini i backstage degli incontri sul nostro sito  www.dirittieuropa.it o seguiteci sulla pagina fb del progetto.

Che cosa state programmando?
Bella domanda, ma non posso rivelare nulla. Posso solo dirvi che cose grosse bollono in pentola e ci sono belle idee da realizzare e relatori illustri da coinvolgere. V’invito, dunque, ad andare sul nostro sito- www.dirittieuropa.it – e a seguirci sui social, lì potrete colmare la vostra curiosità.

Intervista di Giulio Pitroso

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