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Comitato cittadino “Mineo prima di tutto” del 2013.10.28 sul Cara

L’assemblea pubblica promossa dal Comitato cittadino “Mineo prima di tutto” il 28 ottobre per dare voce ai cittadini sulle problematiche del Cara con un microfono aperto e ascoltare opinioni e proposte da cui partire in vista di una petizione e della annessa campagna di raccolta firme ha avuto un consistente riscontro di partecipazione. Nel corso dell’incontro è stato presentato il lavoro svolto nelle settimane precedenti dal Comitato cittadino per definire il quadro della situazione che nei giorni scorsi ha raggiunto punte di disagio e pericolosità sociale molto elevate e perciò richiede iniziative caratterizzate da tempestività di intervento e efficacia di risultati al fine di ristabilire un clima di serenità e sicurezza del territorio, anche venendo incontro alle legittime aspettative e rivendicazioni dei richiedenti asilo ospitati nel centro di accoglienza di Mineo, attualmente in una condizione di sovraffollamento che mette a rischio l’incolumità di tutti. Il “microfono aperto” ha dato voce alle varie soggettività del vissuto e dell’analisi dei fenomeni, tra esperienze personali più o meno traumatiche e esempi di buona gestione delle politiche connesse all’immigrazione a livello nazionale. Il dott. Elio Tozzi, autore di una tesi di laurea sul Cara di Mineo, ha raccontato le sofferenze dell’interminabile attesa che porta all’abbattimento morale dei richiedenti asilo “parcheggiati” dentro al Cara per mesi e mesi, mentre Alfonso Di Stefano a nome della Rete Antirazzista Catanese ha ribadito che il Cara fino a oggi è stato un “modello di segregazione”, cioè l’opposto degli obiettivi di accoglienza che aveva sulla carta, per cui occorre lavorare a una sua sostituzione con Sprar di dimensioni più ridotte, anche sulla base dell’esperienza maturata in questi anni nel comune calabrese di Riace nel campo dell’inclusione e integrazione dei richiedenti asilo. L’agrumicoltore Nino Coco del “Comitato immigrazione responsabile” di Palagonia, insieme al collega di Mineo Francesco Bellino, hanno condiviso con i presenti i tanti disagi che da molto tempo assillano chi lavora nelle campagne, chiedendo una presenza più vicina delle forze dell’ordine per proteggere le persone e le cose da danni e furti. Bruno Sivillica, Gisella Maccarrone, Giovanni Balba e altri abitanti del paese che vive soprattutto di agricoltura sottolineano l’importanza di procedere in tempi celeri, perché nel perdurare delle condizioni che determinano le proteste, gli abitanti di Mineo rischiano di trovarsi ancora nell’immediato futuro a affrontare agitazioni di livello preoccupante. Il presidente del Comitato cittadino “Mineo prima di tutto” Giuseppe Mistretta ha illustrato ai partecipanti la proposta di petizione popolare che sarà entro pochi giorni definita anche sulla base delle proposte emerse dall’incontro per dare vita a una campagna di raccolta firme, mentre Pietro Catania per il gruppo consiliare “Mineo prima di tutto” ha annunciato che il tema del Cara è all’attenzione costante del consiglio comunale di Mineo, anche grazie a una commissione di studio e indagine appositamente creata.

4 Comments

  1. PIetro PIetro 30/10/2013

    Non sta dando un’informazione precisa. Direi che sia opportuno specificare -così come è stato fatto per gli altri ospiti- che <>

    Grazie per l’attenzione.

    • Attilio Attilio 30/10/2013

      Si tratta di un comunicato stampa ed infatti abbiamo incollato ciò che ci è arrivato nella nostra email di redazione.

  2. PIetro PIetro 30/10/2013

    che il sig. Bruno Sivillica è il responsabile cittadino del movimento politico FORZA NUOVA la quale propone l’avvio di un progressivo smantellamento del CARA, la velocizzazione delle commissioni per accertare identità e status di questi immigrati irregolari, l’avvio di rimpatri ed espulsione di chi ha già commesso atti dannosi e soprattutto togliere la gestione dei centri dalle mani di organizzazioni il cui unico scopo è il lucro e il clientelismo politico perché se è vero che i più sfortunati vanno aiutati è anche vero che è eticamente vomitevole che si lucri sulla pelle di questi disgraziati. Inoltre FORZA NUOVA ribadisce che comunque l’Italia non è nelle condizioni di accogliere e integrare queste masse di immigrati e non lo sarà fin quando non sarà prima in grado di risolvere i problemi interni della nazione assicurando che venga seguito il principio di “preferenza nazionale” e di “ius sanguinis”. L’Italia così come ogni nazione civile ha il dovere morale di aiutare tutti ma prima di tutti gli italiani. E questo non è razzismo ma buon senso.

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