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Tragedia a Vittoria

Sabato 15 giugno si è consumata una tragedia a Vittoria (RG). Nella mattinata un insegnante di religione, Gianna Nobile è stata uccisa con una pistola dal bidello 69enne Salvatore Lo Presti. Il delitto è avvenuto presso l’istituto Pappalardo. La donna si era recata come ogni mattina a lavoro per le ultime riunioni, dopo aver firmato dei documenti presso la segreteria stava abbandonando l’istituto quando Lo Presti l’ha colpita mortalmente con ben cinque colpi. Un sesto proiettile si è conficcato nel tetto della scuola dopo l’intervento di un suo collega, Salvatore Gallo, che ha cercato di bloccarlo.
Uscito dall’istituto l’omicida, dopo aver tentato di nascondersi in un bar, è stato fermato dalle forze dell’ordine. Dovrà rispondere di omicidio volontario aggravato. E’ detenuto presso la casa circondariale di Ragusa.
Gianna era un’insegnante di religione cattolica e catechista di 53 anni, madre di due figli e da poco nonna. Solare, generosa, La ricordano tutti con affetto e commozione, una persona eccezionale. Purtroppo a poco sono servite le cure dei medici, la donna è arrivata in gravi condizioni al ” Guzzardi” , con una forte emorragia addominale e non è riuscita a superare l’intervento.
La comunità è in sgomento e si stringe intorno al dolore dei familiari. Sono stati annullati i concerti previsti del Jazz Festival.
Causa dell’orrendo gesto sembra essere l’invaghimento del bidello nei confronti della donna, la quale non solo non ricambiava l’interesse, ma non ne era nemmeno a conoscenza. Lo Presti veniva chiamato “il poeta”. A detta di un collega è un tipo assai bizzarro che talvolta esordiva dicendo “oggi ne ammazzo quattro” ma in tono scherzoso, uno sproloquio secondo il bidello.
Gianna, felicemente sposata e all’oscuro dei sentimenti del suo aguzzino, è una delle ennesime vittime di un amore malato,univoco e  taciuto che porta al tragico epilogo, secondo il reo-confesso.
Nella giornata di domenica la famiglia della vittima, tramite una lettera, ha reso noto che da tempo il signor Lo Presti assumeva comportamenti strani e talvolta violenti verso altri membri del personale dell’istituto. Oltre a deliranti minacce non aveva esitato a danneggiare beni di altri docenti. C’è rammarico nelle parole della famiglia verso la stampa che in modo speculare ha puntato l’attenzione sul movente passionale oltraggiando la memoria della propria familiare. La famiglia vuole ribadire la situazione di intollerabile e incomprensibile tensione all’interno dell’istituto, nel quale Lo Presti era ben conosciuto come figura temuta e inquietante.
Ci auguriamo che la giustizia faccia luce sul caso e soprattutto faccia il suo dovere. 

Io da qui vedo uomini caduti per terra e nessuno fermarsi a guardare. E gli innocenti contendersi e gli assassini ballare e gli innocenti corrompersi e gli assassini brindare…Ma tu, dimmi che cosa vedi adesso tu?”

 

Federica Monello

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