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L’Europa è in guerra contro un nemico immaginario

frontexUn mezzo militare corre lungo uno sterrato, poi si ferma. Dal blindato escono fuori, ad uno ad uno, diversi soldati e l’atmosfera è quella di un’ intensa missione militare. Un ufficiale dà ad un soldato l’ordine di osservare attraverso un binocolo, ma ciò che inquadrano le lenti, non è un gruppo di nemici armati, ma dei migranti, dai volti fiaccati per un lungo viaggio. Questi i pochi frammenti del video di lancio della campagna internazionale “FrontExit”, presentata il 20 Marzo a Bruxelles e nata come baluardo per “la difesa dei diritti umani dei migranti, presso i confini dell’Unione Europea”.
L’iniziativa prende il nome dallo stesso nemico contro cui combatte, ossia l’agenzia “Frontex” (già citata in questa sede, ndr), la milizia creata nel 2004 dall’UE, avente come scopo principale il pattugliamento delle frontiere europee e responsabile del rimpatrio forzato di 2000 persone, nel solo 2010, stando ai dati presenti nel rapporto annuale di Frontex. L’agenzia militare viene descritta dai promotori della campagna come il cane da guardia dei poteri forti, data la vastità di mezzi economici che possiede (il budget è passato dai 19 milioni del 2006 ai 118 del 2011), l’ambiguità dei suoi scopi e la riservatezza con cui si muove. E proprio contro questa riservatezza si scaglia l’iniziativa, che punta ad ottenere:
– la trasparenza nei confronti dei mandati, delle responsabilità e delle azioni di Frontex;
– la sospensione di tali attività, nel caso in cui vengano identificate come violazione dei diritti umani;
– la cancellazione dell’accordo di fondazione dell’agenzia Frontex, nel caso in cui venga provato che il ruolo dell’agenzia sia incompatibile con il rispetto dei diritti fondamentali.

Oltre a porsi come punto di riferimento nella lotta per i diritti dei migranti che raggiungono i confini europei, l’iniziativa risulta essere anche una sorta di ponte tra due continenti, quello europeo e quello africano. Tra i 21 membri promotori, sono, infatti, presenti associazioni marocchine, maliane, francesi e belghe. L’Italia è rappresentata dall’associazione di promozione sociale ARCI, da sempre in prima linea nelle varie campagne per la salvaguardia dei diritti dell’uomo.

Giuseppe Cugnata

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