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I Fantastici 5: scontro per le primarie

La trovata

Lo studio alla  XFactor con tanto di postazioni e pubblico è pronto e il conduttore pure, ma non ci sarà nessuna sfida a suon di acuti. I protagonisti stavolta sono loro, i fantastici 5. Così,sono stati presentati ieri pomeriggio nel sito del PD i contendenti del centro-sinistra al ruolo di leader del prossimo governo. Ognuno di loro ha un potere, dall’invisibilità della Puppato alla resistenza di Bersani, dal rovente Renzi all’extraterrestre Tabacci, al bambino prodigio super modellabile Vendola. Trovata di marketing? Beh  quando è uscita la notizia è stata subito caccia all’hacker. Possibile che un partito presenti così i suoi candidati? Ebbene sì… per svegliare le menti intorpidite degli italiani stanchi dei soliti politici promettenti e poco facenti si fa appello al mondo dei fumetti. Dopo poche ore però arriva la rettifica e l’immagine dei super eroi scompare. Si passa dal fittizio alla realtà.

I cinque

Conosciamo meglio i candidati. Di Matteo Renzi se ne parla da un po’, è il sindaco fiorentino che dall’inizio delle primarie è diventato un fantasma in consiglio comunalesecondo quanto riportato da un articolo sul blog di Beppe Grillo, dove sono presenti anche le presenze negli ultimi anni. Pier Luigi Bersani è il buon vecchio padre di famiglia, attuale segretario del partito. Nichi Vendola, presidente della regione Puglia al secondo mandato, tra l’utopico e la grande arte oratoria, cita i cambiamenti introdotti nella sua regione. Da poco è stato assolto per un’accusa di abuso d’ufficio in materia sanitaria. Laura Puppato, ex sindaco di Trieste e attuale consigliere regionale in Veneto, punta sulla Green Economy. Sviolinata da Marco Travaglio, ha un blog sul Fatto Quotidiano. Infine Bruno Tabacci, assessore della giunta Pisapia, è quello più a destra di tutti, nel solco della tradizione democristiana. Ironicamente su una pagina di facebook  viene sostenuto dal gruppo “Marxisti per Tabacci”. Dichiara di credere fortemente in questa coalizione.

Botta e risposta

Chi si aspettava diverbi, attacchi e tipiche situazioni da talk show è rimasto deluso. Le regole del confronto erano chiare e schematizzavano tutto. Sistemazione in studio sorteggiata, domande sorteggiate anch’esse, come anche i turni di risposta contenuti in 90 secondi. A volte sufficienti,  ma nella maggior parte dei casi sforati, in particolare da una Puppato che non riusciva a completare in tempo forse per i discorsi introduttivi molto ampi.
Tanti i temi trattati come le tasse, l’IMU, l’evasione, l’euro e l’Europa, l’occupazione\disoccupazione dei giovani, la riforma Fornero sul lavoro, i diritti degli omosessuali, la casta politica e i tagli su questa quindi i rimborsi elettorali esosi. Grande assente il tema mafioso. Tutti d’accordo sulla riduzione delle tasse, purché le paghino tutti attraverso un controllo maggiore e favorendo i ceti in difficoltà.  Spiccano la proposta della patrimoniale per diminuire il peso alla fascia medio-bassa della Puppato e l’eliminazione dell’IMU sulla prima casa di Vendola.

Per combattere l’evasione: maggiore controllo sulle ricevute fiscali per Puppato, critica ad Equitalia e proposta del modello americano per Renzi; tracciabilità dei contanti per Vendola;  lotta ai paradisi fiscali e mai più condoni per Bersani. Sull’euro: nessuno si pronuncia contro, non si vuole rinegoziare il patto di stabilità, ma bisogna allentare le misure di austerità.
Futuro e lavoro dei giovani: Vendola ricorda i progressi in Puglia. Bersani parla di un ritorno al classismo e di meritocrazia ma con uguaglianza. Tabacci non fa promesse, ma propone di agire sul costo del denaro. La Puppato difende i giovani dicendo che non sono bamboccioni; Renzi invita a semplificare la burocrazia e a modificare la legislazione civile.Tutti i candidati sono d’accordo sul ritoccare la riforma Fornero.
Stessa unanimità per quanto riguarda i diritti delle coppie gay, anche se Renzi, Bersani e Tabacci tentennano sul matrimonio e l’adozione.
Per quanto riguarda i costi della politica, Renzi crede che la riduzione dei costi serva a ridare credibilità alla politica ma poco si risolve economicamente, propone il modello americano per il finanziamento ai partiti. Vendola  propone il metodo francese, che impone un tetto massimo per i costi delle campagne elettorali, la riduzione di parlamentari e vitalizi. Bersani è contrario all’eliminazione dei finanziamenti ai partiti. Tabacci vuole ridurre di 1\4 il finanziamento ai partiti e la Puppato punta sul controllo delle spese. Così si chiude la prima trance di domande e la parola passa ai sostenitori di ogni candidato.

Le domande dei sostenitori

Si riparte con l’ultima domanda: quale sarà la coalizione del nuovo governo?
Vendola difende la parità dei sessi, metà uomini metà donne e dice no a Casini vedendolo lontano come alleato. Bersani si dice pronto al dialogo con le forze moderate. Tabacci propone Monti come capo dello Stato. Puppato conferma l’attuale coalizione presente in studio e si interroga sulla legge elettorale. Renzi dà un no secco su Casini come alleato, tacciandolo di opportunismo e  propone un governo con 5 ministre e 5 ministri, ma è subito criticato nelle repliche degli altri.

 

Appello finale

Tabacci non chiede il voto per sé ma per la coalizione che porterà speranza al Paese. Puppato afferma di proporre un’altra idea di Paese citando Gandhi. Renzi punta sul futuro che non va vissuto con timore e afferma la positività delle primarie. Vendola dopo aver esposto  una carrellata dei problemi attuali del Paese, si augura il riscatto della sinistra. Bersani afferma di credere nelle primarie e assicura un cambiamento anche di linguaggio.
Il confronto all’americana si conclude così, non c’è un vincitore, ma è chiaro che chi l’ha fatta da padrone sono stati i candidati più conosciuti. Italiani, armatevi di volontà e di una moneta da due euro!

 

Federica Monello

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