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Report: Regionali in Sicilia

Report

La puntata di Report di domenica scorsa si è chiusa con un servizio di Claudia Di Pasquale ”Electiontest” sulle nostre regionali. La storia  inizia a luglio con gli ultimi giorni del governo Lombardo. Sarà per il caldo torrido che l’Ars si presenta pressoché vuota; nonostante i tanti tesserini inseriti, c’è la palese assenza dei titolari. Nessuna revisione dei conti è stata fatta, non è stato diminuito il numero degli onorevoli regionali e le casse della regione contengono solo 6mila euro. In tutto ciò, la preoccupazione dei pochi presenti è lamentarsi su un ritardo nell’ arrivo dell’indennità.

Veniamo ai fatti, anzi ai conti: i deputati regionali sono 90, i quali percepiscono al netto 11 mila euro di stipendio, il presidente della regione ne riceve 15.683. Il numero dei dipendenti comunali in esubero è di 6174 (rispetto ai 8555 in tutta Italia), 700 è il numero dei consulenti esterni e 26mila quello degli operatori della forestale (di contro ai 404 piemontesi), i quali vengono pagati anche con i Fondi FAS destinati agli investimenti e non a questo tipo di spese. La lista non finisce qui, ci sono ancora 20mila dipendenti regionali,50mila nella sanità, 7200 delle società partecipate e 8mila gli operatori  della formazione. Ciliegina sulla torta è un debito di 5 miliardi e 300 milioni di euro,di cui una metà riguarda il buco della sanità. La spesa complessiva è di 19 miliardi di euro.

 

I candidati

Questo è uno dei tanti fardelli di cui dovrà occuparsi il futuro Presidente della Regione. Chi sono gli aspiranti a tale carica? Mariano Ferro,candidato dei Forconi dichiara che il suo movimento non ha niente a che vedere con la mafia, come è stato detto e che è formato da “un pugno di morti di fame e straccioni che vogliono governare questa terra”.

Cateno De Luca si presenta con Rivoluzione Siciliana appoggiato da Forza Nuova e sostiene la rivoluzione senza garanzie, ma nel frattempo è stato rinviato a giudizio per tentata concussione,abuso d’ufficio e falso.

Miccichè ex ministro ed ex dirigente di Publitalia con Grande Sud propone di smontare le scrivanie del Governo e

dell’Europa. Parla delle sue come liste dicendo che non ci saranno né inquisiti né rinviati al giudizio,ma quando la giornalista fa il nome di Mineo,candidato rinviato a giudizio per malversazione, usura, peculato e anche intestazione fittizia di beni con l’aggravante di avere favorito Cosa Nostra, lui non ci sta. Sposta la telecamera e abbassa il tono della voce dicendo in via confidenziale che non può impedire a un amico (Mineo) di candidarsi, sono problemi personali.

Musumeci usa come slogan “Governare con onestà”,ma questo stride con alcuni nomi presenti in lista, indagati, rinviati a giudizio. Alla domanda di chiarimenti, Musumeci risponde: ”Ma che brava. Altre domande?” poi continua dicendo che i partiti si assumeranno la responsabilità della bontà delle loro liste.

Giancarlo Cancelleri del M5S afferma:” Da noi non c’è gente che ha guai con la giustizia”.

Per Libera Sicilia, Giovanna Marano ribadisce il coraggio di non allinearsi con chi ha dato sostegno al sistema affaristico-malavitoso.

Del parere opposto, sulle coalizioni, è Crocetta che punta su una coalizione più larga possibile con l’obiettivo di liberare la Sicilia dalla mafia e della corruzione. Nella lista Pd-Udc si trovano ex Pdl ma anche personaggi vicini al Pid di Cuffaro come Nino Dina e condannati per abuso d’ufficio. La risposta di Crocetta in merito è “si verificheranno le liste con molta chiarezza”.

Questa è la prospettiva che si trovano davanti gli elettori siciliani. Ma con queste elezioni non si deciderà solo la sorte della Sicilia, bensì anche quella italiana. Le regionali sono il vero e proprio banco di prova della politica nazionale. Il verdetto è in mano dei Siciliani chiamati domenica alle urne.

 

Federica Monello

One Comment

  1. Generazione Zero Generazione Zero 25/10/2012

    Gentile Emanuele Amato,
    la invitiamo a eliminare il suo commento e a riformularne un altro dal contenuto non calunnioso- in questa sede non sostenuto da documento alcuno- e, possibilmente, che non faccia orrore alle basilari regole della grammatica italiana.
    Non ci piace la censura, ma l’uso indiscriminato della libertà di parola non ha senso né per la legge, né per la logica. Se entro domani non avremo il mutamento auspicato, elimineremo il commento.

    La redazione

    –Commento eliminato–

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