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Sel contro Prc e altre storie. Parla Cassibba, Portavoce Provinciale FdS (Dossier “Qualcosa è cambiato?”)

Giovanni Cassibba, ci ha spiegato come la Federazione della Sinistra- di cui è portavoce provinciale per Ragusa- vede la situazione politica nell’area

 

 

La posizione di Sel in Sicilia si potrebbe definire ambigua?

Si può qualificare di certo controcorrente, rispetto alla primaria necessità di ricompattare uno sfilacciato “Centro-Sinistra”.Uno strano standby comunque, sospeso ed oscillante tra una stampella di pronto soccorso al PD ed una furtiva strizzatina d’occhio ai c.d cespugli posti alla sua sinistra. In particolare a Palermo questo partito, che risente non poco delle pulsioni personalistiche e leaderistiche dei suoi dirigenti, ha fatto registrare un preoccupante 2 % (assieme a Ferrandelli) disattendendo le legittime aspettative della propria base, che non aveva condiviso l’alleanza con i filo autonomisti Cracolici e Lumia. Coerenti le dimissioni di Lima, ma di Palazzotto che cosa si potrebbe dire?

 

Ci potrebbe ricordare e chiarire le dinamiche dell’episodio che coinvolse Sel di Vittoria e Rifondazione, riguardo agli accordi elettorali?

Come risaputo, nella ipotesi di una mancata e diretta elezione di nostri candidati, si era convenuto di trovare soluzioni di giusta visibilità alle componenti della coalizione utilizzando le vacanze rese da nomine assessoriali, da preesistenti funzioni istituzionali in altri EELL e/o di incompatibilità parentali.
Tali accordi, lasciati dal Coordinamento Provinciale di FdS alla piena e giusta autonomia del gruppo dirigente di Vittoria, furono disattesi da Sel, pertanto a loro andrebbero chiesti lumi sui reali motivi che li indussero a disattendere gli accordi, anche in considerazione del superamento della soglia di sbarramento del 5%, reso possibile dal lavoro e dall’impegno dei compagni di Rifondazione.

 

Come vede la vittoria di Sel a Pozzallo?

Per come si erano messe le cose (gli scandalosi accordi del Pd col Pdl ed in ultimo – al ballottaggio – con Monte) è stata una sorpresa anche per loro. Mi piace pensare che, con siffatto scenario, l’intelligenza degli elettori, abiurando  “connubi cavouriani”, ha premiato la maggiore componente politica di sinistra presente nello schieramento di Luigi Ammatuna,che  grazie alla freschezza dei giovani candidati della lista civica a suo sostegno ha trainato al successo Sel, dove a Pozzallo, bisogna anche ammettere, conta  un ottima rappresentanza: seconda solo alla realtà di Vittoria.
Auspico che il voto di coerenza politica riconducibile al Centro-Sinistra, possa essere ben utilizzato da Sel per rinsaldare i rapporti a sinistra e soprattutto far recuperare fiducia nei partiti da parte del libero elettorato.

 

Il segretario regionale di Rifondazione Comunista, Marotta, ha recentemente disegnato un quadro delle future alleanze che coinvolgerebbe Sel e IdV. Con l’IdV si hanno avuto dei risultati attraverso le liste “Bene Comune”, ma persiste acredine con Sel. Quale sarà la via d’uscita, in particolare in provincia di Ragusa?

 L’appello di Antonio Marotta , ovviamente, va sottoscritto, anche se (non per fare polemica) occorrerebbe far precisare allo stesso il refuso, cui è incorso, quando, invocando la costruzione del c.d. Polo della sinistra, ha estrapolato (non so quanto erroneamente) il Prc dalla Federazione della Sinistra […” La costruzione del Polo della sinistra siciliana che metta insieme il PrcFds, Idv, Sel e Verdi è un traguardo possibile e necessario…“]  probabilmente ha dimenticato che il Prc,

Simbolo del PRC

già è  una componente della Fds; ma tornando al quesito, certamente “il vulnus” è rappresentato dalla sostenibilità degli accordi raggiunti (Vittoria docet [sic!]) mentre il forte accordo tra Fds e Idv, resiste ed ha sbaragliato i risultati di Milano e Napoli, l’attendibilità – non tanto di Sel (intesa come riferimento di una base elettorale) ma dei propri dirigenti, lascia aperte ipotesi dubitative di coerenza; l’unico – forte e vitale – punto di convergenza rimane il superamento dello sbarramento elettorale del 5% che, presumo, ammorbidirà qualche pulsione autoreferenziale, pertanto “la via d’uscita”, non solo in provincia, ritengo sia: un blindatissimo accordo programmatico e, soprattutto, un vincolante “patto di coerenza” per raggiungere la rappresentanza istituzionale ed acquisire un legittimo”diritto di tribuna” presso i pulpiti di rappresentatività degli interessi collettivi. In tale ottica la lista “Bene Comune” di Scicli ha indicato un encomiabile esempio.

 

Il quadro politico in provincia di Ragusa ha visto scomparire una roccaforte importante per la sinistra, Scicli. Perché?

La causa, a mio modo di vedere, è riconducibile alla diffusa sfiducia verso la politica, (intesa come componente partitica – vedi, non a caso i casi nazionali di mala politica: finanziamenti occulti, etc) ed al galoppante “leaderismo” ( con annesso cambio di casacca buono per tutte le stagioni ( tipico di una vecchia e approfittatrice classe politica) che costringe il proprio elettorato a cambiare opinione politica in base alle circostanze di convenienza di essa rappresentanza. Un vero dramma! Non si riesce a spodestare questi professionisti della poltrona! A destra o a sinistra, niente importa, l’importante è esserci sempre.
Scicli, dopo Vittoria, sconta la sindrome – sempre più prevaricante – di un moderatismo buono per tutte le stagioni; la gente è confusa e non riesce più a distinguere il bianco dal nero: è tutto un opprimente grigiore.

 

Non crede che la Federazione si concentri principalmente sui problemi della città di Vittoria, dove è esistente il suo nucleo più consistente, a discapito di una visione d’insieme del nostro territorio?

Il Prc ed i Giovani Comunisti di Vittoria, rappresentano una lodevole testimonianza di coerenza politica: ce ne fossero altri in giro in provincia.
Il problema, tuttavia, è sempre rappresentato dalla fiducia e dalla volontà di concretizzare un progetto, in questo caso quello della Federazione della Sinistra, che paga lo scotto di una ingiustificabile voglia di visibilità esercitata dai vecchi partiti comunisti. Essi pagano, al di là dei condivisibili valori etici e storici, lo scotto di una irriducibile miopia politica che, presto li potrebbe condurre alla completa dissoluzione, se non accetteranno di condividere quanto,  congressualmente, deliberato e pianificato.
A mio avviso è coerente che gli ambiti municipalistici, assorbano la totalità degli impegni dei forti presidi territoriali, certo: non a discapito del respiro provinciale, che si badi bene, deve essere fortemente sostenuto.

 

Come legge il risultato dell’ultima tornata elettorale in provincia?

Promettente, al di là dei numeri. Scicli e, soprattutto, Pozzallo hanno dimostrato che l’elettorato non è cosi “ignorante” come certi leader consumati e stantii, pretenderebbero. Si sta molto lavorando per aggregare programmi e strategie rappresentatività degli interessi collettivi. In tale ottica la lista “Bene Comune” di Scicli ha indicato un encomiabile esempio.

 

Come vede il commissariamento della Provincia di Ragusa?

Un fallimento, sia delle istituzioni quanto della politica. Non è possibile “congelare” l’esercizio della democrazia, aspettando di inventarsi una forma di istituzione sovra comunale (peraltro, basterebbe attuare la costituzione, rendendo pratica le città metropolitane).
La FdS è favorevole alla soppressione delle provincie che, nella realtà, hanno dimostrato la loro inefficienza di organo di coordinamento ed impulso allo sviluppo dei territori intercomunali.
Il fallimento acquista una valenza maggiore se si pensa di sottrarre al cittadino elettore, con una estrosa legge regionale, il diritto di scelta dei propri rappresentanti di secondo livello, anche se il presentato ricorso al Tar – legittimo e sacrosanto – avrebbe  potuto essere evitato se solo la classe politica di via del Fante, avesse pensato meno a foraggiare sagre, mostre, visite di rappresentanza oltre oceano, e avrebbe fatto più azioni politiche a favore della collettività amministrata.

 

In Consiglio Provinciale le forze di sinistra hanno fatto abbastanza opposizione negli ultimi cinque anni?

Purtroppo, meno del necessario, anche se bisogna dare atto che l’unica opposizione visibile è stata quella portata avanti da Idv, affiancata da ultimo, dal contributo di Fds per mezzo del suo rappresentante di Prc, (subentrato all’esponente di Sel che ha deciso – in maniera incomprensibile – ad optare per la poltrona di consigliere comunale a Vittoria).
Questa istituzione avrebbe meritato, sicuramente, una valida e sferzante forza di opposizione, purtroppo, non sempre si riesce ad individuare le giuste soggettività.

 

 

Intervista di Giulio Pitroso

 

 

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