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La Ragusa-Marina è un cimitero. A colloquio con l’Aifvs

205 incidenti nel 2011

Nell’anno 2011 la  provincia di Ragusa è stata teatro, da sola, dell’elevatissimo numero di duecentocinque incidenti stradali. In particolare, una delle strade più soggetta a tali sinistri risulta e

Aifvs

ssere la SP25 che collega Ragusa alla  periferica  meta turistica delle movida siciliana, Marina di Ragusa. Le associazioni del settore e le istituzioni pubbliche hanno da sempre cercato di sensibilizzare l’opinione nazionale al fine di ridurre il numero delle vittime della strada, colpevoli però di agire maggiormente solo dopo il verificarsi della tragedia, assumendo un atteggiamento che sfiora la superficialità.
Ma chi si occupa concretamente del problema, lontano da doppi fini che alienano il reale scopo delle associazioni a quest’ultimo rivolte? Da tempo opera in Italia l’associazione onlus AIFVS (Associazione Italiana Familiari Vittime della Strada) che, nonostante l’assenza di un qualsiasi sostegno economico da parte delle autorità competenti, offre, oltre ad un aiuto concreto, anche delle soluzioni affinché si riduca nettamente il numero di incidenti stradali e conseguentemente il numero delle vittime. L’associazione è ben radicata in gran parte dell’Italia, anche la Sicilia. In particolare, per quanto riguarda la sede della provincia di Ragusa, il Responsabile Biagio Lisa, di professione carabiniere, ci ha informati su come possa essere realmente possibile attuare un piano di prevenzione al triste dramma degli incidenti stradali. 

I problemi della prevenzione

In primo luogo, bisogna specificare che l’associazione, costituita esclusivamente da volontari, ha in porto numerose proposte da indirizzare al Prefetto. Una delle tante, se non la più importante, riguarda la sicurezza all’esterno dei locali notturni. “Il nostro intento – spiega Lisa – è quello di salvaguardare l’incolumità del giovane, frastornato dalla serata in discoteca e dall’uso di bevande alcooliche, ancor prima che possa mettersi alla guida, creando disagi per sé e per gli altri”. In questo modo si possono evitare in maniera considerevole anche gli inconvenienti che potrebbero sorgere in seguito a controlli da parte delle forze dell’ordine. D’altra parte, l’errore commesso in passato e che continua ad essere commesso, consiste nel risolvere il problema mettendo in atto una campagna che si basa unicamente sulla repressione, soluzione che spesso e volentieri si è rivelata controproducente. Un altro problema da non sottovalutare, è la scarsa attenzione che i giovani rivolgono alle tradizionali campagne di sensibilizzazione promosse dagli enti maggiormente radicalizzati nel settore, aventi appoggi economici e soprattutto politici. 

Può avvenire uno scandalo

“Purtroppo, le associazioni riconosciute, tra cui l’ACI (Automobile Club d’Italia) , si limitano ad adottare delle soluzioni piatte e fini a sé stesse, annoiando i giovani tramite l’uso di frasi retoriche, sentite un migliaio di volte e prive di un peso morale”. Lisa spiega come il loro sia un progetto del tutto innovativo capace di cogliere appieno i loro interessi e nello stesso tempo impartendo loro un messaggio forte e concreto. L’AIFVS infatti è solita organizzare manifestazioni in cui l’elemento principale è costituito essenzialmente dalla dinamicità dei giovani stessi che, sentendosi coinvolti, recepiscono

Statistiche incidenti in provincia di Ragusa

l’insegnamento in maniera totale e nel contempo divertendosi.  L’Unione Europea stanzia annualmente diversi milioni di euro destinati alle associazioni che si occupano della prevenzione degli incidenti stradali, tra cui compare la sopracitata ACI, colpevole, a detta del carabiniere Lisa, di non utilizzare in modo consono questo denaro. “La nostra associazione, nonostante si impegni coerentemente e in modo diretto, non riceve alcuna sovvenzione da parte dello Stato, anzi, addirittura siamo costretti a foraggiarci economicamente a carico di enti privati che si interessano del problema. Continuando su questa linea, non escludo che in un futuro prossimo possa venir fuori qualche tipo di scandalo”. Le parole di Biagio Lisa sono molto dure, dettate da un’insofferenza dovuta alla leggerezza con cui l’opinione pubblica e in particolar modo le istituzioni (segno evidente di quanto la politica italiana abbia oramai assunto un peso irrilevante nei confronti di certe tematiche tutt’altro che insignificanti) affrontano questa vera e propria calamità di carattere nazionale.

 

Sebastiano Cugnata

Alessandro Massari

SI PREGA DI LEGGERE LA RETTIFICA AL SUDDETTO ARTICOLO PUBBLICATA IL 17 GIUGNO 2012

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