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Non si offende un partigiano!

25 Aprile 2012.

Si può nell’anno di (dis)grazia 2012, a 67 anni dalla tanta agognata liberazione dal fascismo, provare un sentimento di revanscismo nei confronti dei nostri liberatori, gli eroi della resistenza, e provare orgoglio nei confronti dei nostri oppressori, gli abominevoli fascisti? A quanto pare, questo in Italia è possibile.

A pochi giorni dall’anniversario della Liberazione (il 25 Aprile per quei quattro ignorantoni che non lo sapessero) al liceo Avogadro di Roma, alcuni studenti hanno avuto la “geniale” idea di contestare incivilmente un partigiano, uno di quelli che ha combattuto sul campo per toglierci dalla merda, scusatemi il “francesismo”.

Per la cronaca, alcuni membri del collettivo di estrema destra Lotta Studentesca, legata a Forza Nuova, (giovanotti che provano nostalgia per un’epoca che non conoscono e nella quale avrebbero subito la stessa amara medicina della rappresaglia squadrista, ai tempi del loro caro “Duce”) hanno esibito uno striscione decisamente offensivo nei confronti di Mario Bottazzi, 84enne, invitato dagli studenti in quanto presidente dell’ANPI del II Municipio.

Bottazzi era stato invitato al liceo dal Collettivo organizzativo studenti Avogadro (COSA) proprio per offrire un ricordo, una memoria storica per non cadere più in simili errori passati, di cui è costellato il Novecento del nostro paese e non solo. Per incoraggiare i giovani d’oggi a rivalorizzare la Resistenza, soffocata da una mentalità comune ottenebrata da televisione, denaro e intolleranza.

Beh, a quanto sembra, esiste ancora qualcuno, con l’aggravante di essere una giovane mente che potrebbe meglio indirizzare le proprie idee e le loro forze, che ha la memoria assolutamente corta. “Papà castoro, raccontaci una storia”, oltraggioso epitaffio riportato sullo striscione degli studenti di estrema destra, non è altro che un puerile, ma allo stesso tempo estremamente preoccupante, messaggio di revisionismo storico e culturale nei confronti di uno dei mali peggiori che i nostri predecessori hanno dovuto sopportare: un regime come quello fascista.

Questo non è assolutamente un episodio da prendere sottogamba. L’ondata di appoggio ai nuovi movimenti di estrema destra in Europa dovrebbero seriamente darci da pensare. In Francia Marine Le Pen, esponente dell’estrema destra, ha raggiunto lo sconcertante 20 per cento di preferenze nel primo turno delle elezioni presidenziali nazionali. Anders Breivik nell’estate scorsa ha massacrato una sessantina di persone in un delirio di onnipotenza provocato dalle sue convinzioni simil-nazionalsocialiste. Sono solo alcuni scioccanti esempi.

In tempi come quelli odierni, con il rischio in Europa dell’avvento di un nuovo Fascismo anche potenzialmente più pericoloso di quello già esistito, abbiamo bisogno di conoscere la Resistenza. Mai come oggi ha avuto un valore così imprescindibile per tutti, vecchie e nuove generazioni. Non si può darla vinta ai nazionalisti sanguinari, ai sostenitori dell’odio razziale, dello stato di polizia, della violenza alle libertà essenziali e della repressione brutale del dissenso. Dobbiamo dimostrarci degni discendenti di coloro che hanno versato il sangue per la nostra libertà, che hanno dato in estremo sacrificio la loro vita per fare in modo che anche quegli studenti dall’ideologia improbabile avessero il diritto di esprimere a pieno la loro opinione.

Il nostro urlo, da controbattere ai nostalgici fascistoidi dell’ultima ora, dovrà essere uno solo:

VIVA LA RESISTENZA!

Simone Bellitto

One Comment

  1. […] di Giulio Pitroso “Resistere, resistere, resistere” di Sebastiano Cugnata “Non si insulta un partigiano” di Simone Bellitto “Frammenti di memoria viva” di Simone Rinaldi “La […]

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