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Pozzallo, porta delle migrazioni, città sotto indagine. Parla Maiolino

Alessandro Maiolino si candida al Consiglio Comunale di Pozzallo per Sel, una città in provincia di Ragusa, che è stata al centro di indagini da parte della magistratura, indagini che riguardavano il sindaco uscente Sulsenti. Qui Maiolino risponde alle nostre domande.

Pozzallo è una città viva?
Da pozzallese non posso certo dire il contrario! La nostra città ha dimostrato sempre un certo fermento intellettuale e sotto il profilo dell’impegno dei giovani nelle “cose comune” gli ultimi anni hanno registrato prese di posizioni interessanti, specialmente quando si è trattato di parlare dei loro problemi. Certo, una maggiore coscienza delle potenzialità collettive potrebbe aumentare la qualità generale delle iniziative e migliorare il vivere quotidiano di noi tutti.

Che cosa ha fatto l’amministrazione di Sulsenti per le politiche giovanili?
Sono arrivati dopo anni di lustro apparente, in cui la nascita di locali e la presenza di big della musica nelle estati pozzallesi hanno illuso tutti che la strada del turismo e dello sviluppo fosse segnata. In realtà le politiche giovanili sono falsamente riempite da contenuti evanescenti: continuo a dire che la nascita di un centro giovanile polifunzionale potrebbe convogliare tutte le energie positive che i giovani pozzallesi hanno in mille progetti, con risultati di altissimo livello e a tutti i livelli e questo è solo un esempio delle cose che un’amministrazione attenta dovrebbe fare immediatamente. La componente “giovane” dell’amministrazione Sulsenti è stata troppo esigua e sopratutto fatalmente inconcludente.

 
Che rapporto ha con i migranti la città di Pozzallo?
E’ ormai noto a tutti come Pozzallo sia stata negli ultimi anni una delle porte d’accesso d’Europa per migliaia di uomini e donne in cerca di speranza. Mi sento di dire che, tirando le somme, il bilancio è se non positivo quantomeno in parità, poichè, se da una parte non sono mancate tensioni e disagi nel centro di accoglienza, dall’altra la comunità pozzallese ha risposto bene, sottolineando ancora una volta la grande apertura e disponibilità della nostra gente. E’ chiaro che molto ancora si deve fare, sotto il profilo della sicurezza e delle opportunità.

I politici dell’amministrazione Sulsenti o della maggioranza al Consiglio Comunale hanno una buona situazione a livello di trasparenza? Alcuni di loro sono indagati?
L’amministrazione Sulsenti, nella sua quasi totale interezza, è stata oggetto di indagini da parte della magistratura. Premetto che non sono un giustizialista ma amo profondamente la legalità e dico che, se le indagini porteranno alla certezza che sono stati consumati dei reati, chi li ha commessi deve pagare. Aggiungo però che non sono d’accordo neanche con certe pratiche “terroristiche” che spesso sono state messe in campo da parte di alcuni attori della politica non per sete di giustizia ma a solo scopo propagandistico-elettorale a lungo raggio, non in linea con i principi del rispetto per le istituzioni. La verità è che molti accusatori sono stati in passato artefici di condotte simili, se non peggiori. Pozzallo ha bisogno ora di chiarezza, pulizia e di gente appassionata per la cosa pubblica.

Che proposte ha Alessandro Maiolino per Pozzallo?
Potrei stare qui a scrivere almeno un centinaio di pagine, quando si sta in opposizione per 5 anni si ha modo di pensare parecchio e maturare idee e progetti. Vorrei comunque avere la possibilità di concretizzarne alcuni, che in parte sono stati già approvati da questo Consiglio Comunale e mai attuati (Testamento biologico, Acqua pubblica alla spina, commissione per la legalità e la sicurezza, centro giovanile polifunzionale, revisione PRG, ecc.) e altri da portare in cantiere, come il Bilancio partecipato, la nascita nel porto di Pozzallo di un polo per i lavori offshore, la creazione di un parco naturale, la destagionalizzazione del turismo con la creazione di alcuni musei tematici, il potenziamento della differenziata e incentivi per il sostegno delle energie rinnovabili, l’ammodernamento della pubblica amministrazione con l’ausiolio di software open source, wi-fi e un portale efficiente dal quale i cittadini possano ottenere risposte e documenti direttamente da casa propria. Insomma, ho davvero troppe idee in testa e probabilmente in questo momento di crisi profonda è anche difficile convincere che è possibile metterle in pratica, ma non c’è dubbio che la prima cosa da fare è attuare un serio piano di risanamento economico che permetta lo sviluppo e la realizzazione di progetti alternativi come quelli che le ho citato.

In che rapporti sta Sel con il resto del centro-sinistra in città?
Abbiamo costruito una coalizione di centro sinistra solida, chiara e forte, insieme ai Socialisti e a due liste civiche che negli ultimi anni si sono distinte per la loro azione politica vicina alle nostre idee. Non è stato possibile avere al nostro fianco il PD, nonostante mesi e mesi di incontri e scontri. Vede, il problema vero è che è stata portata avanti una sistematica distruzione del centro sinistra pozzallese per scopi elettorali personali, impedendo di fatto che una nuova generazione di politici potesse finalmente avere voce in capitolo, mascherando neanche tanto bene l’egemonia di pochissimi, prediligendo accordi sotto banco che portassero comunque al potere. SEL ha preferito il confronto, il dialogo e la costruzione di un progetto serio attorno a Luigi Ammatuna, al posto di ritrovarsi fianco a fianco a Berlusconiani e destrorsi. Il PD ha fatto la scelta opposta. Chi ha avuto ragione? Presto lo scopriremo.

Come giudichi la situazione provinciale di Sel e del centro-sinistra? Ti hanno stupito le rivelazioni sugli accordi elettorali a Vittoria?
In un primo momento ho pensato di getto che il fiume di parole proveniente da Vittoria potesse nuocere al lavoro di tessitura fatto in provincia. Riflettendo però a mente serena, probabilmente anche perchè il mio ruolo di coordinatore cittadino me lo impone, bisogna saper dividere ciò che accade nelle singole realtà da ciò che invece sono discussioni a livelli più alti. E’ normale che non mi fa piacere leggere o sentire dei dissapori e delle vere e proprie “battaglie” a colpi di comunicati fra i miei compagni di partito e la FDS, vorrei che entrambe le parti facessero un passo indietro e mettessero la parola fine a tutto questo, proprio per agevolare il cammino unitario che si sta tentando di fare, fra mille difficoltà, nella provincia di Ragusa. Sarò un po’ ingenuo, ma credo ancora che la politica sia solo servizio e che gli ideali sono prima di tutto l’espressione di come ci comportiamo non solo in politica ma anche nella vita di tutti i giorni. Andiamo avanti, c’è solo bisogno di unità e non solo nelle liste elettorali.

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