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AB-uso e consumo

Un’analisi del processo a Cosentini e dell’informazione che ne dovrebbe parlare

In queste ultime settimane si è sentito parlare dell’indagine e del processo in atto contro l’attuale vice sindaco, nonché direttore del consorzio di bonifica agrario di Ragusa, Giovanni Cosentini e dell’ex commissario straordinario Gaetano D’Onufrio. Entrambi, secondo i giudici, avrebbero proceduto all’assunzione di dieci ausiliari con contratto a tempo determinato con chiamata diretta, favorendo così coloro che hanno ricevuto la chiamata e, di conseguenza, ottenuto il lavoro. L’accusa è quindi quella di abuso di ufficio, visto che essendo un incarico in un ufficio pubblico la Costituzione stessa prevede l’inserimento al lavoro solo tramite concorso pubblico.

Quello che suona più  strano in tutta questa faccenda è che persino l’indagine preliminare, aperta dalla procura nel 2007, abbia avviato soltanto ora un processo rimandandolo, tra l’altro, a giudizio.  Tuttavia a sconcertare in tutto ciò è che la notizia sembri agli occhi dei ragusani qualcosa di incredibile e nuovo, ignari del fatto che questa inchiesta è di ben 5 anni fa, prova che chi doveva parlare della cosa a tempo debito non l’ha fatto. Si svela quindi ancora una volta il vero volto dell’informazione ragusana, un’informazione scadente che non ha trattato la notizia a suo tempo e nel suo contesto, pensando che il rinvio a giudizio di Cosentini faccia più notizia dell’apertura dell’inchiesta stessa.

Il bello è che questo modo di fare informazione è alquanto illogico. Il cittadino infatti sa che il vice sindaco è stato rinviato a giudizio, ma non sa perché fosse sotto processo: praticamente è come diffondere la notizia che Napoleone è morto, senza spiegare chi egli fosse. Facendo così, le persone ricorderanno il fatto principale (il rinvio a giudizio)  senza dare importanza a ciò che veramente conta, ovvero l’accusa di non aver applicato l’uguaglianza cittadina.

Con una così scarsa copertura mediatica l’attenzione che i cittadini avranno per questa notizia sarà scarsa e sciaguratamente breve, tuttavia il 17 Febbraio il processo riprenderà con una possibile sentenza.

Sarà quel giorno la prova del nove per capire se veramente l’informazione ragusana corrisponde al ritratto che è uscito da questo articolo, o se saprà avere finalmente uno scatto d’orgoglio.

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