Di Giulio Pitroso
Qualcuno potrebbe dire che Alex l’Ariete sia uno dei peggiori film di tutti i tempi. E forse non si sbaglierebbe. Altri, animati da ben altro spirito, lo potrebbero considerare un diadema del trash italiano. Di certo, è un film del 2000, un lungometraggio di Damiani, prodotto da Mario e Vittorio Cecchi Gori.
La trama è piuttosto semplice. Non è questo che lo rende di certo un film di bassa lega, essendo state partorite cose peggiori nella storia del cinema, ma di maggior successo e qualità: una donna accusata d’omicidio, interpretata da Michelle Hunziker, è in fuga da una banda di malevoli cattivoni; Alex l’Ariete (Alberto Tomba), detto così per il suo ruolo nella squadra del G.I.S. dove opera, è un mascalzoncello in divisa, refrattario all’ordine e alla gerarchia, ben voluto dalle donne. >Le due storie parallele si intrecciano: