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Lavoratori autonomi e studenti davanti alla sede dell’INPS per chiedere diritti

Uno speaker’s corner davanti all’INPS

La sede centrale dell’INPS a Roma è al quartiere Eur, a pochi passi dal maestoso Palazzo della Civiltà Italiana.Manifestazione INPS Roma Per questa mattina, la Coalizione 27 febbraio -il folto gruppo di lavoratori autonomi, atipici, ordinisti e parasubordinati, nato il 27 febbraio scorso durante la manifestazione voluta dagli avvocati di MGA davanti alla Cassazione– ha organizzato uno speaker’s corner davanti al portone dell’istituto di previdenza sociale. L’obiettivo è quello di incontrare il neo-presidente dell’INPS Tito Boeri, per approfondire, in un colloquio faccia a faccia, le specifiche istanze portate avanti dalla Coalizione, come l’introduzione di correttivi solidaristici al sistema contributivo, lo sblocco immediato della DIS-COLL (i sussidi di disoccupazione previsti dal Jobs Act non ancora disponibili) e lo sblocco dei fondi per i tirocinanti iscritti al programma ‘Garanzia Giovani’.

Armati soltanto di un palchetto di legno, di un generatore e di un microfono, gli attivisti delle varie associazioni che compongono la Coalizione si susseguono uno dopo l’altro e annunciano le proprie istanze: “Riteniamo che le proposte di estensione delle protezioni sociali siano ancora insufficienti, quindi vanno discusse. Questa mattina vogliamo incontrare il presidente Boeri proprio per questo, per discutere le nostre richieste” afferma Francesco Raparelli, delle Camere del Lavoro Autonomo e Precario (CLAP).Manifestazione INPS Roma “C’è un attacco forte contro gli avvocati che hanno un reddito medio-basso. Vogliono selezionare i professionisti in base al censo” continua Francesco Ricciardi, dell’Associazione degli avvocati Difensori d’Ufficio (ADU). “Io chiedo maggior tutela per i lavoratori autonomi -prosegue Daniela Fregosi, dell’associazione Afrodite K– e chiedo a Boeri il congelamento dei contributi per i lavoratori che si ammalano.” Le fa eco Paola Ricciardi, dell’associazione Iva sei Partita, che afferma che: “L’idea che ci sia un welfare non deve derivare dalla contribuzione, ma dal fatto stesso che siamo cittadini.”

Mentre i rappresentanti delle associazioni si passano il microfono di mano in mano, salendo sul palchetto, tutt’attorno si sta radunando un discreto manipolo di persone. Ci sono anche i ragazzi della Rete della Conoscenza, l’organizzazione che unisce i sindacati studenteschi Uds e Link, venuti per l’occasione anche da altre città d’Italia. Tra questi c’è Mario Nobile, che studia giurisprudenza e che vorrebbe fare l’avvocato, ma che spiega che, a parte la difficoltà dell’esame di Stato per gli aspiranti avvocati, il problema maggiore è che i praticanti non hanno diritti, servono solo a snellire il lavoro negli uffici giudiziari. Riccardo Laterza, poi, continua dicendo che il welfare deve interessare anche gli studenti che stanno uscendo verso un mondo del lavoro sempre più precario, e che la lotta contro la “Buona Scuola” -la riforma della scuola approvata dal governo Renzi- non deve riguardare solo gli studenti, ma deve coinvolgere tutto il Paese.IMG_2946

Attorno alle 11.30, mentre terminano gli interventi previsti, arriva la notizia che il presidente Boeri ha acconsentito all’incontro, che è fissato per le 13.30. Dopo un’ora di attesa alcuni manifestanti sono già andati via. Scoccata l’una e mezza, la delegazione di attivisti si reca all’interno del palazzo. Nel frattempo davanti al presidio non è rimasta che una dozzina di persone, gli altri sembra siano stati divelti dalla spossatezza di oggi e dagli improrogabili impegni di sempre.

Un incontro ‘interessante e produttivo’

Finalmente, alle 15.00, i delegati attraversano sorridenti il portone d’ingresso, accolti dai pochi ma instancabili sorrisi degli attivisti rimasti. Il primo dei delegati a parlare è Francesco Raparelli (CLAP): “L’incontro è stato interessante e produttivo, perché siamo stati ascoltati tutti e ciò non era scontato. Sulla questione del reddito minimo, sollevata da Boeri solo per gli over 55, la risposta è stata interessante, perché è risultato che c’è la voglia di allargare la soglia anche agli under 55, fermo restando che si deve tener conto della capacità dell’INPS. Sul problema dell’aliquota separata, l’INPS può dare un parere, ma la soluzione deve essere normativa. Sulla tutela in caso di malattia scriveremo noi un piano e lo passeremo all’INPS che lo esaminerà. Oggi siamo riusciti a dare visibilità ed espressione ad un mondo, quello dei freelance, dei professionisti atipici, dei professionisti degli ordini e dei parasubordinati che è stato sempre frammentato e devo dire che abbiamo trovato da parte del presidente dell’INPS e dei funzionari con cui abbiamo discusso un interesse. Starà alla continuità e alla forza della Coalizione 27 febbraio far sì che, dove ci sono dei blocchi di tipo normativo, la mobilitazione non si fermi.”Manifestazione INPS Roma

Guido Cioni, della Rete della Conoscenza, prosegue, dicendo che: “Non abbiamo avuto un riscontro molto positivo per quanto riguarda una delle nostre rivendicazioni, cioè la possibilità per il precariato della ricerca di poter beneficiare della indennità di disoccupazione per collaboratori, la DIS-COLL. Su questo, l’INPS ci ha risposto che il problema sta all’interno tanto della delega quanto del decreto che va a individuare non coloro che versano alla gestione separata come, appunto, gli assegnisti di ricerca, ma nei CO.CO.PRO e CO.CO.CO coloro che possono beneficiare di questo ammortizzatore sociale. Sarà una questione che non ci vedrà, a questo punto, fare un passo indietro rispetto alla rivendicazione, ma che proveremo a riportare anche in altre sedi.”

Conclude Cosimo Damiano Matteucci, della Mobilitazione Generale degli Avvocati (MGA): “Il dialogo è avvenuto in relazione alla necessità di ristabilire l’equità previdenziale, alla necessità di ragionare sui diritti acquisiti e soprattutto al fatto che esistono delle pensioni che non trovano una giustificazione nei contributi che sono stati versati. Ciò che abbiamo detto come associazione MGA, come avvocati e come professionisti è che questo problema non riguarda soltanto l’INPS, ma riguarda tutte le casse di previdenza e in particolare riguarda la nostra cassa di previdenza, dove, effettivamente ci sono dei pensionati che hanno maturato delle pensioni sostanziose, combinando un sistema di calcolo retributivo della pensione con la grande evasione fiscale. In sintesi, questi avvocati hanno preso dalla cassa forense dei soldi che alla cassa forense non hanno mai versato e che adesso, alla fine del giro, stiamo pagando sostanzialmente noi. Ciò che abbiamo detto al presidente è capire se c’era una possibilità che si potesse avviare un percorso di unificazione delle casse previdenziali, al fine di poter ottenere tutti un trattamento previdenziale migliore e di raggiungere l’equità previdenziale. Se siamo riusciti ad arrivare fin qua lo dobbiamo soltanto alla nuova forza che sta emergendo che è la solidarietà fra i lavoratori, la solidarietà fra le categorie. Lavoratori autonomi, professionisti, partite IVA ci siamo guardati negli occhi, ci siamo guardati le mani, ci siamo riconosciuti come lavoratori. Ciò che voglio dire a tutti è che da soli siamo destinati a soccombere, uniti, forse abbiamo qualche possibilità di riuscire a migliorare le nostre condizioni di lavoro.”

Un caloroso applauso investe la delegazione e suona più come uno sfogo per una giornata stancante, ma certamente fondamentale per le sorti dei lavoratori autonomi e degli studenti di tutto il Paese.

 

Giuseppe Cugnata

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