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Olga Nassis: “Nessuno si aspettava la rivoluzione”

Abbiamo sentito Olga Nassis, intervenuta il 16 giugno, a Ragusa, all’assemblea provinciale dei comitati L’altra Europa con Tsipras.

Qual è il futuro della Lista Tsipras?
Il processo di consapevolezza di cui parlavo prima è già iniziato ed è evidente: nessuno si aspettava la rivoluzione, l’unità avvenuta giorno 26 rappresenta uno di quei percorsi da cui non si può tornare indietro.

Si è parlato in questi giorni dello sfortunato esperimento della Federazione della Sinistra, è necessario uno scioglimento dei Partiti esistenti per evitare gli errori del passato?
Se prendiamo l’esempio di Syriza, essa continua ad essere una coalizione, ed è riuscita ad evitare un taglio netto del cordone ombelicale, soprattutto per quanto riguarda quelli che vengono da dentro un partito. Io vengo dai movimenti, quindi lo vivo con più tranquillità, ma mi rendo conto che per molti può essere un atto traumatico. La mia idea è che Rifondazione, Sel e Comunisti Italiani debbano progressivamente abbandonare la propria impronta di partito, costruendo nuove forme di organizzazione politica. Noi abbiamo costruito in campagna elettorale un processo plurale e collettivo, non è del leader che abbiamo bisogno.

C’è la possibilità che L’Altra Europa possa trovare degli accordi con il Partito Democratico su temi come politiche europee o sul lavoro?
Io ho lanciato una provocazione al mio partito, sfidiamo i socialdemocratici sul campo dell’antifascismo, per esempio, chiediamo un impegno, soprattutto nel semestre italiano, cosa che vedo molto difficile visto che i socialdemocratici sono complici di questo stato di cose in questo momento, per un cessate il fuoco immediato, per la smilitarizzazione dei gruppi paramilitari e avviare trattative per la riappacificazione. Ritengo che su determinate cose sia obbligatorio cercare la mediazione per conseguire un risultato, perché poi la colpa sarà anche nostra. Il silenzio dell’Europa sull’Ucraina in questo momento è vergognoso. Sul campo del lavoro è impossibile aprire un dialogo, non si può sul tema delle privatizzazioni trovare un punto d’accordo, non fa parte dei nostri valori ne del modello politico che proponiamo.

E con i 5 stelle?
Il movimento 5 stelle è un movimento liquido, lì si dialoga con le persone, come ad esempio i fuoriusciti, vedi il senatore Campanella che ha aderito alla lista Tsipras dopo un dialogo con che io stessa ho avuto con lui.

 

Sebastiano Cugnata

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