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Assemblea provinciale L’altra Europa con Tsipras

Si è tenuta lunedì 16 giugno a Ragusa l’assemblea provinciale dei comitati L’altra Europa con Tsipras, progetto politico che, forte del superamento della soglia di sbarramento alle elezioni europee del 25 maggio, intende continuare nel proprio obiettivo: la realizzazione in Italia di un partito unitario della sinistra, sul modello di Syriza in Grecia. Tre gli ospiti d’eccezione: il giornalista Angelo Di Natale, Olga Nassis, candidata per la circoscrizione Sicilia e Sardegna alle scorse europee, e il direttore de I Siciliani giovani, Riccardo Orioles. «Non vogliamo che questo progetto sia la copia del Partito greco – afferma all’inizio dell’assemblea Angelo Di Natale – dobbiamo semplicemente prendere da loro l’esempio, lo avremmo fatto anche se Syriza non fosse mai esistita, semplicemente perché è l’unica strada corretta da percorrere in questo momento». Parla anche di cifre Di Natale, descrivendo la disastrosa  parabola che la sinistra ha compiuto negli ultimi dieci anni, dai risultati competitivi di Rifondazione nel 2004 fino a toccare i punti morti della Sinistra arcobaleno, di Ingroia e delle elezioni regionali del 2012 con la Lista Fava.

Finito l’intervento introduttivo, c’è spazio per le idee dei militanti e dei simpatizzanti. La linea che più di tutte sembra palesarsi, è quella di lasciare inalterate le condizioni dei principali partiti che hanno sostenuto la Lista nella campagna elettorale (Rifondazione Comunista e Sel), linea che sembra emergere anche in campo nazionale. Ma non è questo l’unico argomento dell’incontro. Si parla di prospettive future reali, della costruzione del movimento di sinistra partecipato con le persone di strada e dell’identità del nuovo soggetto politico, che dev’essere costruita sui contenuti: stato sociale, lavoro, pace e ambiente. Altro argomento scottante è quello delle questioni internazionali, in primo luogo dell’Ucraina, in merito alle chiare posizioni che deve assumere la Lista, preso atto, inoltre, dell’apparente disinteresse del PD. Non mancano i commenti provocatori: «L’assemblea di stasera mi dà l’impressione delle liste civiche sopra le ideologie, dobbiamo stare attenti e vedere come si traducono i progetti di stasera con l’impatto con la politica reale». Parlando di progetti reali si discute a proposito della possibilità di continuare in provincia, dove i comitati hanno lavorato bene in campagna elettorale.

Le parole di Orioles e Nassis

La parola passa a Riccardo Orioles, personalità di spicco dell’antimafia, e giornalista al fianco di Giuseppe Fava ne “I Siciliani. Il suo intervento è incentrato sul ruolo fondamentale, all’interno della politica, del giornalismo di stampo antimafioso, ponendo l’accento sulla società civile come unica forza finalizzata a costruire un polo forte della sinistra perché, d’altronde, «così è nato nell’800 il partito socialista». Secondo Orioles, Rifondazione e Sel sembrano ancora inadeguate per il compito della costruzione di un Partito unico e forte, in quanto da sole hanno ancora poca forza. Parla anche di Ucraina, Orioles, e della vittoria nel Regno Unito del partito di estrema destra Ukip, «dobbiamo uscire la testa da sotto la sabbia».

Olga Nassis, durante l’intervento di chiusura della serata, si dice molto ottimista nei confronti del futuro del neonato progetto poltico: «Dalla discussione di stasera c’è già un discorso di consapevolezza che noi nelle campagna elettorale avevamo semplicemente avviato. Syriza è un modello di unione che ha avuto un processo lungo 10 anni e ha scelto di darsi una forma partitica perché è l’unica strumentale a confrontarsi con le logiche della rappresentazione e della democrazia. La fusione e la creazione di un unico partito deve avvenire soltanto dopo un processo che si basi su un problema reale (trivellazioni, muos, lavoro) e che riesca ad essere una forza concreta. A differenza del PD che ha raccolto maggiormente rispetto ad ogni partito voti di preferenza, noi abbiamo spostato il dibattito dalla TV alle piazze, parlando con la gente, porta a porta e dando loro delle speranze concrete».

 

Sebastiano Cugnata

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