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Lettera aperta sull'”emergenza migranti” Pozzallo

Se voi però avete diritto di dividere il mondo in italiani

 e stranieri allora vi dirò che, nel

vostro senso, io non ho Patria e reclamo il diritto

 di dividere il mondo in diseredati e oppressi da un lato,

 privilegiati e oppressori dall’altro.

 Gli uni son la mia Patria, gli altri i miei stranieri.

(Don Lorenzo Milani)

Cari concittadini e care istituzioni,

Cari rappresentanti e cari rappresentati,

 

Mentre si susseguono i soccorsi per i migranti, Pozzallo rischia di scontare l’effetto di un linguaggio ansiogeno ed emergenziale, composto da informazioni sommarie, disarticolate, riduttive e a volte false, dei mezzi di comunicazione, che presentano l’arrivo dei migranti  come un’aggressione, un assedio ed una minaccia di cui aver paura, tra l’altro senza aver alcun rispetto di chi arriva in condizioni disumane e soffre, e vanificando i risultati economici-turistici faticosamente raggiunti in questi anni dagli abitanti di Pozzallo. (liberamente riportato da uno striscione visto a Lampedusa)

 

Stop al reality show!

 

La situazione ci sta forse sfuggendo di mano. A Pozzallo si sta diffondendo paura, ansia e odio dovuta all’arrivo di migranti nelle nostre coste. Ma soprattutto dovuto ad una scarsa informazione di come stanno andando realmente le cose.

Quello che si legge dai giornali locali e sui social network prospetta un’emergenza in piena regola, pericolo imminente e una caccia all’uomo che, inevitabilmente, crea paura.

 

Anche noi denunciamo l’assenza delle istituzioni centrali e sosteniamo che Pozzallo non può essere lasciata sola ad affrontare la questione migrazione. Ma le misure chieste da “illustri cittadini” e dal Sindaco stesso sono misure sbagliate oltre che allarmistiche.

Il Centro di prima accoglienza di Pozzallo può ospitare i migranti che arrivano nelle nostre coste fino ad un massimo di 48 ore, il tempo necessario a procedere al soccorso, alla prima accoglienza e all’identificazione al fine di essere trasferiti in altri centri. Ci sono persone invece che sono “ospitate” li da giorni, se non da settimane. Hanno (fortunatamente) il diritto di uscire perché sono libere persone, e non delinquenti che hanno commesso alcun tipo di reato. Qualcuno continua a gridare allo scandalo perché saremmo noi cittadini a pagare per loro, ma questo è palesemente un dato sbagliato. È inoltre opportuno sottolineare che i migranti ricevono accoglienza con il vitto, non certamente con soldi in contanti. I fondi del Ministero dell’Interno servono a pagare i servizi di “vitto e alloggio”, ma ci preme sottolineare che, nonostante la dicitura da hotel, tale vitto e alloggio sono  ben lontani da un’accoglienza che si possa realmente definire tale.

Se il comune di Pozzallo è in credito con il Ministero la colpa non la si può certamente attribuire ai migranti. Il sindaco ha inoltre invitato il Ministro dell’Interno Alfano a recarsi a Pozzallo per verificare di persona le condizioni del Cpsa. Noi, cittadini molto meno illustri di quegli altri, respingiamo  l’idea di ricevere il Ministro, che è espressione di una certa politica di respingimenti e non di accoglienza. La situazione pozzallese non si risolve con militarizzazione, repressione o respingimenti. Crediamo che la politica debba svolgere il proprio compito per il bene comune e della collettività, che certamente non è determinato dal fatto di possedere o meno un passaporto italiano o europeo.

La richiesta del sindaco di più militari e forze dell’ordine è una richiesta azzardata e sbagliata. Così infatti si fa passare il messaggio che siamo in presenza di un’emergenza e dobbiamo “proteggere” i nostri cittadini da un’agente esterno che provoca pericolo.

 

Chiediamo sensibilità e comprensione per una situazione disperata di gente che scappa dalla disperazione e dalla guerra. Molti di coloro che sono arrivati nelle ultime settimane provengono dalla Siria e scappano dalla guerra civile in corso. Chi attraversa il mare mettendo in pericolo la propria vita lo fa perché non ha altra scelta.

Chiediamo ai giornali locali di smetterla con gli articoli atti a creare paura e chiediamo di abbassare i toni di terrore che giorno dopo giorno si leggono sui social network. Ai giornalisti chiediamo di raccontare la verità dei fatti; fatti che prima vanno verificati e siano frutto di informazione corretta e di non distorsione della realtà. Al Sindaco chiediamo di trovare soluzioni reali e non militarizzare ancor di più la città. Ai concittadini chiediamo calma, comprensione e responsabilità.

 

Crediamo in un altro mondo possibile.

E Pozzallo, oggi più che mai, può fare la sua parte per costruirlo.

 

Fra i primi firmatari:

Roberto Meloni, Studente presso l’Università di Amsterdam

Manuela Russino, Ostetrica presso l’ospedale A.Manzoni di Lecco e cooperante Emergency

Daniela Modica, Medico specializzando in Oncologia Università la Sapienza Roma

Emanuela Floridia, Assistente sociale

Giovanna Susino, Impiegata direzione didattica Pozzallo

Michele Andrea Meloni, Impiegato statale

Salvatore Alcaras, Insegnante

Aurelio Modica

Margherita Benedetto

Antonella Frasca Caccia, Studentessa di Giurisprudenza Università di Bologna

Nicola Finocchiaro, Studentessa Scienze Politiche e Relazioni Internazionali, Università di Catania

Lara Giardina, Studentessa di Comunicazione e Società, Università Statale di Milano

Mariangela Meloni, Studentessa Scienze Religiose, Università di Urbino

Trice Leone

Claudio Lupo

Alessandro Maiolino

Federica Caccamo, Studentessa di Economia, Università di Catania

Marta Barrera

Gabriella Alcaras

Federica Giardina, Studentessa di Politiche europee ed Internazionali, Università Cattolica, Milano

Massimiliano Perna, Giornalista e scrittore

Daniele Iozzia, Studente presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’ Università degli Studi di Siena.

Alessandra Massenzio, Titolare di un’ azienda commerciale

Giovanni Colombo, Dottore in Scienze Politiche per la cooperazione e lo sviluppo

Leone Rosa, Educatrice

Giorgio Campanella, Studente di Scienze della Comunicazione

Krizia Galfo

Salvatore Susino, Studente di Medicina, Università di Catania

Fabio Pitino, Programmatore informatico e musicista

Marta Barrera, Insegnante presso Ministero della Pubblica Istruzione

Giovanni Modica Scala, Studente Giurisprudenza, Università di Bologna

Giovanni Agosta, Studente Scienze e Tecnologie Alimentari, Università di Milano e Lavoratore

Nino Frasca Caccia, Avvocato

Giorgetta Di Lorenzo, Impiegata

Salvatore Mulè, Studente

Matilde Poidomani, Studentessa presso l’Università di Bologna

Adriana Russino

Gabriele Giardina, Studente facoltà di Architettura di Siracusa

Giuseppe Sapienza, Commerciante

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