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Amministrative a Ragusa: la guerra dei due mondi

I ballottaggi

La corsa per le elezioni amministrative sta per volgere al termine anche in Sicilia con i ballottaggi più caldi di Ragusa, Modica e Messina. Il voto del 9 e 10 giugno ha delineato un profilo sempre più sinistrorso nel panorama italiano: le vittorie del PD a Roma, Brescia e Catania, roccaforti del PDL, sono il segno di un cambio di tendenza nel Bel Paese. A nulla sono serviti i sorrisi di Berlusconi e le urla di Grillo, i cui soggetti politici hanno perso numerosi consensi. In particolare il Movimento 5 Stelle, novità assoluta alle elezioni politiche di Febbraio, ha perso in Sicilia, laddove era stato anche il primo partito all’ARS, è sceso sensibilmente nei consensi attestando una perdita media pari al 30%.

federico_2Eppure, nel capoluogo ibleo, Ragusa, il candidato a sindaco, Federico Piccitto, è riuscito ad ottenere il pass per il ballottaggio con il 15% di consensi. Suo avversario, e in testa alle preferenze dei cittadini ragusani con il 28%, è Giovanni Cosentini, ex vice sindaco dell’amministrazione Dipasquale, sostenuto da un insieme di partiti e liste civiche, contenitori di una vasta gamma di pensieri politici. All’interno di questi sono finiti personaggi politici locali tradizionalmente avversi.

Il parto travagliato del PD

In seguito alle elezioni regionali (ottobre 2012), il Partito Democratico aveva incominciato a proporre un dialogo alle forze che più di altre riteneva essere “di sinistra”: Movimento Città e Partecipiamo Ragusa. Tuttavia, le primarie e le possibilità di alleanze hanno mutato forma, in un continuo tira e molla, in cui è comparsa l’opzione di ricostruire un’alleanza speculare a quella regionale retta da Crocetta.
Le opinioni e le versioni dei fatti sono ovviamente discordi: è stato un tavolo tecnico imposto da Crocetta a disegnare la forma della coalizione? Oppure, Calabrese, segretario del Pd, faceva il doppio gioco sin dall’inizio, pur di affermare la propria candidatura? Per rendere le dimensioni della confusione, si pensi che Calabrese con un comunicato del 10 aprile si domandava chi rappresentasse il Megafono a Ragusa, dicendo che, vista l’esclusione di Cosentini, lui era l’unico candidato sindaco di coalizione alle primarie certo fino a quel momento- a esclusione di una candidatura appena espressa dai crocettiani-. Il 26 aprile sembrava oramai dato per assodato che Cosentini fosse il candidato di coalizione. Primarie certe a marzo e impossibili ad aprile.
Questo assetto non è stato accettato da alcuni esponenti locali del PD, i quali, dissociandosi dalla scelta operata dal segretario Calabrese, hanno deciso di non seguire il partito, ma il candidato sindaco della lista civica Partecipiamo Ragusa, Giovanni Iacono (ex consigliere provinciale di Italia dei Valori).

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Ma chi è Cosentini? Giovanni Cosentini, ex Pid, esponente di Territorio, il movimento ideato da Nello Dipasquale, è un vecchio avversario del Pd.
E’ lo stesso Giovanni Cosentini che era stato rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e poi assolto; lo stesso Giovanni Cosentini che si dichiara amico di Totò Cuffaro, già condannato a 7 anni di reclusione presso il carcere di Rebibbia per favoreggiamento a Cosa Nostra, al quale pare scriva molte lettere.
Premesse per una campagna elettorale diversa dal solito, con sei candidati a sindaco ed alleanze inedite: non sono mancati di certo i colpi ad effetto. Uno di questi è stata sicuramente la scelta del candidato sindaco Ciccio Barone di Vittorio Sgarbi per l’Assessorato alla Cultura, vip, critico d’arte ed ex sindaco di Salemi (TP), comune sciolto per mafia. Ciccio Barone. ex braccio destro di Dipasquale, se ne è discostato per le scelte politiche, è entrato in polemica con lo stesso per il progetto “IO BEVO SICURO” ed è passato, prima, nel Pid di Saverio Romano, poi, a una rete di liste civiche.

Le prime urne hanno dato questo responso: Giovanni Cosentini (PD-UDC-Territorio-Ragusa Domani-Megafono) 28%, Federico Piccitto (Movimento 5 Stelle) 15%, Franco Antoci (Ragusa Protagonista-Movimento Civico Ibleo-PDL) 14%, Enrico Platania (Movimento Città) 14%, Ciccio Barone (Idee per Ragusa-Costruiamo il Futuro) 12%, Giovanni Iacono (Partecipiamo Ragusa) 12%.

Fase degli apparentamenti


Il candidato neo-sinistrorso per necessità Giovanni Cosentini sfida la cosiddetta antipolitica, dopo aver subito un fortissimo voto disgiunto; dall’altra parte, il candidato a 5 Stelle, Federico Piccitto, che del voto disgiunto si è avvantaggiato, fa riferimenti alla mala amministrazione e alla sete di potere e poltrone” che muove la coalizione  avversaria.
Gli altri partiti, le altre liste civiche, le altre coalizioni che non hanno superato il primo turno non sono, tuttavia, rimaste a guardare.Salvatore Mallia, dirigente del Pdl, e 1371135565_diquattro,_giusto,_calabrese,_cosentini,_barone,_migliore,_sorbo,_castillettiCiccio Barone, ex assessore della giunta Dipasquale e neo assessore designato della squadra di “centrosinistra”, hanno dichiarato il proprio appoggio formale alla candidatura di Cosentini.
Bisogna ricordare in tal proposito l’episodio del luglio 2010, quando Barone,secondo alcune fonti, sarebbe stato aggredito dall’allora presidente di circoscrizione di Marina di Ragusa Angelo La Porta, oggi consigliere comunale più votato, in seno a Territorio: Barone inaugurava un complesso sportivo in concorrenza con Cosentini, con il quale avrebbe avuto un diverbio, poi sfociato nell’assalto di La Porta; seguiva la successiva richiesta di dimissioni da parte di quattro consiglieri di circoscrizione del loro presidente.
Movimento Città e Partecipiamo Ragusa “in coerenza con il comune sentimento di rinnovamento della città di Ragusa” hanno dichiarato il proprio appoggio formale a Federico Piccitto. Il loro non è un apparentamento, impossibile per le regole del M5S, ma getta le basi per la costruzione di un’alleanza inedita a livello nazionale, basata sulla formula del laboratorio politicoSi è detto neutrale il candidato del Pdl, ex Presidente della Provincia, Franco Antoci; mentre a destra Fratelli d’Italia e Mario Chiavola, La Destra ma eletto nella lista Pdl, appoggiano Piccitto.

Ecco che si delineano dunque i due schieramenti: l’uno in continuità con il passato; l’altro in rottura con la le vecchie prassi e la vicinanza con attività e personaggi sospetti. Tuttavia, l’aspra dialettica tra i due pare non avere avuto molti momenti di confronto: si pensi all’assenza di Cosentini al dibattito organizzato dalle associazioni giovanili “Ma chi sono i candidati?” o a quella dello stesso all’intervista doppia per il ballottaggio di Generazione Zero. Dall’altra parte invece, in contrasto con il quadro grillino dipinto dai media, Federico Piccitto si è fatto trovare pronto davanti le telecamere e disponibile ad ulteriori incontri con la cittadinanza.

Simone Lo Presti

 

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