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All’assemblea provinciale di Libera a Pozzallo

Pozzallo (RG). 4 maggio 2013. “Nel nostro Meridione la cosa che non va bene è la disgregazione delle associazioni”. Così la voce del rappresentante del caffè Rino Giuffrida, mentre fuori imperversa un vento fastidioso, mitigato dal clima marittimo di Pozzallo. Dal pc dietro di lui è uscita fuori la voce di Damian Marley fino a pochi minuti fa, quando i ragazzi che armeggiavano alla consolle gli hanno lasciato il microfono. Lo stesso pc è stato comprato, all’incirca 500 €, messo a disposizione della comunità, dei giovani che frequentano il caffè, che è anche una bottega equo-solidale, ma soprattutto è un’oasi di recupero sociale e di promozione culturale nel più ampio senso del termine.

Del resto, a Pozzallo le realtà che sono maturate e che stanno fiorendo sono tante, raccolte e rafforzate dalla rete di Libera e da una evidente predisposizione dei cittadini. Il Circolo Don Puglisi-Impastato ha cominciato proprio la sera prima un cineforum tematico, mentre si è fatta valere recentemente sulla scena l’associazione neocostituita Caspita!. Il Circolo ha pure un blog d’informazione dal basso, “U Vota Vota”. Sono qua, sulle sedie di legno del caffè, in tanti, pervenuti per l’assemblea provinciale di Libera. Così tanti, che si sta stretti, anche se mancano molti nomi, soprattutto dai centri maggiori. Quest’oggi, come valore aggiunto, i parenti della famiglia Tedeschi, parenti di vittime di mafia in suolo ibleo. Tutti uniti dallo spirito di sacrificare parte di se stessi per non restare soli, per “fare rete”. Perché bisogna “Valorizzare quelle che sono le differenze”, come dice Giorgio Abate, referente provinciale di Libera.

Gabriele Vaccaro è di ritorno da un’assemblea liceale a Comiso; fa il banchiere ambulante per Banca Etica, al centro di parecchie iniziative in provincia. C’è Giorgio Cavallo, Legambiente Modica; Marcello Vindigni, Caspita!, spiega dell’iniziativa organizzata a Pozzallo per Giovanni Spampinato. Poi, una signora prende la parola: Sono la sorella di Marco Tedeschi”. È qui con altri familiari di questa vittima di mafia. “Siamo qui, perché vorremmo essere un modello e un esempio autorevole nella zona di Vittoria”: un’altra storia per ricordare a tutti quanta mafia ci sia stata e ci possa ancora essere da noi, nonostante tutta l’ostinazione a negarla. Giorgio ricorda che l’organizzazione ha già collaborato per il memoriale del 21 marzo con Rosalinda Ottone, il cui fratello morì nella strage di San Basilio a Vittoria. È un percorso importante, quello per trasformare l’indignazione in impegno. Perché, come dice Giorgio, di questi tempi c’è uno scaricabarile continuo, un’accusa contro altri, una ricerca della colpevolezza in altrui fattori: “Perché non diciamo mai che la colpa è nostra?”.
Maurilio Assenza, direttore della Caritas di Noto, ci parla della casa-famiglia da poco inaugurata a Modica:”La casa è un posto dove si elabora un cammino educativo”. Per lui a Libera serve “l’innesto popolare”. Giuseppe, Filca Cisl di Ragusa, ci spiega:“La mancanza di lavoro ti porta verso l’illegalità” e continua “Su due cantieri trovo almeno uno che in nero”.Carmelo Galfo, ragazzo pozzallese rappresentante d’istituto allo scientifico, ci racconta di come ha conosciuto Libera a scuola tramite un progetto. Veronica Taschetti, segreteria regionale di Libera, si dice estremamente emozionata. Non si aspettava di trovare così tanti gruppi ei così attivi: “Su questo territorio c’è un tessuto già sensibile”. Dà appuntamento a tutti all’assemblea regionale di Sferracavallo, l’8 e 9 giugno. Prima che tutto finisse, Generazione Zero ha voluto ricordare del recente arresto per la questione riguardante il porto di Marina di Ragusa e ha indicato quali timori possano fondarsi nei confronti di una crescita della Stidda in provincia.

 

Giulio Pitroso              

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