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Beppe Alfano: 20 anni dall’omicidio

Trattativa, mafia, massoneria

L’8 gennaio 1993 moriva Beppe Alfano. Era un giornalista senza tesserino, uno di quelli che verrà iscritto all’Ordine post mortem. Faceva il professore di educazione tecnica a Barcellona Pozzo di Gotto e, per passione, il corrispondente de La Sicilia. Si era interessato, in particolare, al traffico di armi e alle deviazione della massoneria, che avrebbe avuto interessi nelle sovvenzioni europee nel mercato delle arance. Alfano colpiva gli insospettabili, tirava fuori la polvere dal tappeto, dava fastidio.
Appartenente all’estrema destra
, aveva militato in Ordine Nuovo- sciolto nel ’73 con l’accusa di ricostruire il disciolto Partito Fascista- e nell’MSI e, proprio per questo, riusciva ad avere una chiara lettura degli intrecci politico-mafiosi del proprio territorio. Incontrò, per la sua condotta, forti difficoltà nella militanza, tanto che ne venne espulso.

Secondo alcune fonti, Beppe Alfano non piaceva alla massoneria, che nel messinese avrebbe delle basi forti nell’associazione culturale Corda Fratres, e sulla sua morte ci potrebbero essere trame oscure di Trattativa. In particolare, il suo computer risulterebbe manomesso più volte negli anni; inoltre, i Servi Segreti fecero irruzione nella casa del giornalista per sequestrarne il materiale. Sonia Alfano ha dichiarato: “La nostra abitazione si riempì di agenti dei servizi segreti che frugarono dappertutto, specie nel computer di papà”. Luciano Mirone ha ricostruito la storia di un plico giallo con delle preziose informazioni, che Alfano avrebbe inviato alla Dia, perché arrivasse a un superpoliziotto. 

Due giorni di ricordo

Il 7 e l’8 gennaio è previsto una due giorni di ricordo ed elaborazione a Barcellona, in cui sono coinvolte le principali organizzazioni che lottano contro il crimine fatto a sistema. Riportiamo di sotto il programma:

Si comincia lunedì 7 gennaio, al Palacultura Cattafi. Alle 10.30 l’apertura dei lavori con Sonia Alfano, figlia del giornalista assassinato e Presidente della Commissione Antimafia Europea, e di Michel Quillé, Direttore aggiunto di Europol. Dopo i saluti del sindaco di Barcellona Pozzo di Gotto, Maria Teresa Collica, avranno inizio i tre momenti di lavoro in cui la prima giornata di studio sul tema del contrasto alle mafie a livello europeo ed internazionale, è stata suddivisa:

11.00-13.30: “Le tecniche investigative: un’analisi comparata a livello europeo ed internazionale

Relatori: Jorg Ziercke (Presidente della BKA, Polizia federale tedesca)

  Giuseppe Magliocco (Comandante generale dello SCICO, Guardia di Finanza)

  M. Delizia Gotti (DIA, Capo divisione ‘Cooperazione Unione Europea’)

  David Ellero (Europol, Unità 02 ‘Serious and organised crime’)

  Filippo Dispenza (Responsabile Interpol per l’Europa)

  Gianni Baldi (Interpol, Direttore sezione ‘Drugs and criminal organizations’)

  Laurie A. Schlag (Drug Enforcement Administration, Responsabile delegato Italia)

  Robert Stewart (FBI, Supervisore Task Force europea contro il crimine organizzato)

14.45-17.00: “La cooperazione giudiziaria europea e internazionale nel contrasto alle mafie

Relatori:  Roberto Scarpinato (Procuratore generale Corte d’Appello di Caltanissetta)

   Giovanni Salvi (Procuratore capo DDA di Catania)

   Nicola Gratteri (Procuratore aggiunto DDA di Reggio Calabria)

   Marcello Viola (Procuratore capo della Procura di Trapani)

 

17.00-19.30: “Il ruolo del giornalismo contro le mafie

Saluti di Leone Zingales (membro giunta esecutiva dell’Unione Nazionale Cronisti Italiani)

Relatori: Domenico Affinito (Reporters sans frontières)

  Ilya Politkovsky (figlio della giornalista Anna Politkovskaja)

  Loris Mazzetti (Capo struttura Rai 3)

  Benny Calasanzio (scrittore)

  Maurizio Torrealta (caporedattore Rainews 24)

  Lorenzo Baldo (giornalista Antimafia 2000)

 

21.30-23.00: Spettacolo teatrale “Nomi, cognomi e infami”, di e con Giulio Cavalli

(Teatro dei Salesiani ‘Vittorio Currò’)

Giulio Pitroso

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