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IL MAL D’EOLICO SICILIANO

UN AFFAIRE SICILIANO

 

Gli scandali che investono quotidianamente le aziende che hanno a che fare con l’eolico si arricchiscono di un nuovo caso, direttamente dalla provincia di Trapani e nello specifico dal parco eolico di Salemi. Il luogo si troverebbe al centro di un’inchiesta della procura della Repubblica di Milano. L’indagine verte intorno all’accusa per otto persone di riciclaggio di denaro proveniente dai soldi ricavati dal suddetto parco, fra cui un imprenditore del luogo, Antonino Scimemi, con buona parte della sua famiglia, e persino un eminente professore di Economia della facoltà di Messina che risponde al nome di Melo Martella.

Quando un “business” va di moda, inevitabilmente la criminalità organizzata ci mette sopra le mani. L’eolico oramai è una chicca per sedicenti imprenditori collusi con le attività poco lusinghiere della mala.

 

L’OMBRA DEL MALAFFARE

 

Il problema rimane sempre il solito: il mercato delle energie rinnovabili, l’eolico in particolare, rappresenta un’occasione troppo ghiotta per i criminali che vogliono speculare dietro quest’attività. Fra i possibili coinvolti nell’indagine spunta anche il nome di Vito Nicastri. Imprenditore di Alcamo ha già ricevuto l’accusa infamante di essere un prestanome del latitante Matteo Messina Denaro. Il tutto avvenne nel 2010 in relazione ad un’ordinanza di custodia cautelare e di un sequestro preventivo per un valore di oltre un miliardo e mezzo di euro. Le indagini sul caso chiariranno meglio le posizioni di tutti quanti gli indagati, ma il quadro rappresentato è già comunque di per sé abbastanza tragico.

 

Simone Bellitto

 

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