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Università, Giovani IdV Ragusa: “Numero chiuso selezione che serve a poco”

Nel Paese con il minor numero di laureati d’Europa e la disoccupazione giovanile al 36%, ci ritroviamo con il 55% dei corsi di laurea a numero chiuso e solo uno studente su dieci riuscira’ a superare i test. Allora, cosa dovrebbero fare i giovani, ai quali viene negata la possibilita’ di lavorare e di studiare?”. Lo affermano in una nota i Giovani dell’Italia dei Valori di Ragusa ”Si tratta – spiegano – di un sistema di selezioneinefficace nel merito, pensato per continuare a tagliare risorse e strutture all’universita’ pubblica. Senza considerare che in Italia, dove mancano i medici e la sanita’ collassa, i posti banditi per accedere alla facolta’ di medicina sono insufficienti rispetto alle reali necessita’. Con quale coraggio, si puo’ sbarrare la strada agli studenti, arrivando a chiedere anche 100 euro per partecipare ai test d’ingresso data la condizione pietosa in cui versa il diritto allo studio in Italia rispetto all’Europa e l’aumento recente delle tasse universitarie?”   L’IdV ha gia’ presentato un’interrogazione parlamentare al ministro Profumo, affinche’ venga presa in considerazione l’ordinanza del Consiglio di Stato dello scorso giugno, che ha sollevato la questione di costituzionalita’ riguardo al carattere esclusivamente locale delle procedure di selezione.  ”E’ necessario procedere subito ad un adeguamento alla media europea delle risorse investite nell’Universita’ e a un graduale superamento del sistema di selezione a numero chiuso, puntando a un modello di tipo francese, che presuppone la selezione degli studenti tra il primo e il secondo anno di studi. In questo modo” – concludono i Giovani dell’Idv -, ” e’ possibile valutare, in maniera ragionevole, le capacita’ dimostrate in un anno di studi piuttosto che in un quiz mordi e fuggi”

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