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Intervista ad Angela Visconti di “Come una marea”

Angela Visconti ha partecipato al seminario del 20-21 settembre dell’ANG di Acireale. Ha una consistente esperienze nel campo dei progetti europei. Ha risposto alle nostre domande.

Che tipo di esperienze hai fatto con il programma “Gioventù in Azione”? E con altri progetti europei?

Gioventù in azione: ho partecipato come giovane ad un’azione 1.2, il progetto s’intitolava “Mediterraneo”, promosso dall’associazione con cui adesso lavoro. Come progettazione presenteremo il prossimo anno un’azione 1.1, siamo ente d’invio per l’azione 2 e vogliamo accreditarci come ente ospitante e coordinatore. A causa della mia età (quasi 31) per me partire non è stato facile, quindi mi occupo dei ragazzi più giovani che vogliono fare un’esperienza con GiA e mi piacerebbe fare l’accompagnatore.

Altri programmi: ho partecipato a 2 Grundtvig, uno di 4 partner sull’argomento mare, prendendo parte solo al meeting in Sicilia, un altro di 8 partner sul tema arte e cultura e ho preso parte a tre meeting in Sicilia, Estonia e Irlanda.


Che cosa è “Come una marea”?
E’ un’associazione culturale che promuove iniziative a livello locale ed europeo. Organizza eventi sul territorio e partecipa in partenariato a molti progetti europei. Siamo molto coinvolti nella vita locale, la nostra sede operativa è presso una scuola del centro storico di Palermo, un contesto difficile nel quale agiamo con varie attività per adulti e bambini secondo il metodo dell’educazione non-formale, con l’aiuto dei nostri volontari proviamo a portare una novità nella vita di tutti i giorni.

Cosa consigli a chi si approccia a questo mondo?

Di sfruttare al meglio le opportunità che arrivano dalla Comunità Europea, di studiare a fondo i programmi ed evitare di proporre cose vecchie e già viste, aprirsi ad altre culture e approfittare di GiA per abbattere i pregiudizi che all’estero hanno di noi siciliani.

 

Che importanza ha il volontariato oggi in Sicilia?

Quello che vedo intorno non è incoraggiante, i ragazzi che si dedicano spontaneamente e senza secondi fini al volontariato sono pochi, molti finiscono il periodo di tirocinio per l’università o corsi professionali e poi spariscono, tantissimi non conoscono nemmeno i posti della propria città dove potrebbero fare attività di volontariato. Il servizio civile si fa quasi esclusivamente perché ti pagano, lo SVE lo conoscono in pochi e quando ci capita di proporlo i ragazzi o si mostrano disinteressati o pongono mille condizioni sul posto e sul lavoro perché nella loro testa rimane comunque una vacanza. Nonostante anche a livello europeo il volontariato abbia grande importanza qui da noi non è ancora visto come una possibilità di fare esperienza lavorativa concreta, un’opportunità per non presentarsi totalmente inesperti nel mondo del lavoro.

Che cosa t’è rimasto del seminario ad Acireale promosso dalla ANG?

Ho aggiunto informazioni a quello che già sapevo del programma GiA e soprattutto ho avuto modo di conoscere quelle azioni sulle quali non mi ero mai soffermata. E’ stata un’occasione per conoscere altre associazioni e giovani che lavorano nel mio stesso ambito, non si esclude in futuro di poter anche fare qualcosa insieme.

Puoi segnalarci qualche progetto interessante?
Rimanendo in ambito europeo la mia Associazione sta partecipando al programma Europe for Citizens, lo trovo interessante e mi piacerebbe lavorarci in futuro.

Progetti futuri?
Sicuramente continueremo con il programma GiA, soprattutto con lo SVE, continueremo però a lavorare anche con gli adulti, in Europa e in città.

 

 

Intervista di Giulio Pitroso

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