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Report da Potenza,19 Marzo

Di Marta Cafiso

 

Sul piazzale potentino giorno 19 marzo è così stata inaugurata la XVI Giornata delle memoria in ricordo delle vittime delle mafie: c’erano nuvole, come da programma in una giornata uggiosa, eppure splendeva il sole; il sole della speranza, la luce che le vittime di mafia hanno portato con sé fino alla morte e che ancora risplende nell’atto di ricordarli. Era una giornata di sole, si, perché uniti abbiamo sperato, anche solo leggendo i nomi delle oltre 900 vittime, di poter vincere il male che affligge la nostra terra, che, da nord a sud, ci vede compartire i sentimenti di nostalgia e solitudine.

Presenti a capo del corteo il fratello e la madre di Elisa Claps, la ragazza scomparsa all’età di 16 anni nel 1993 e di cui è stato ritrovato il cadavere nel sottotetto di una chiesa, il 17 marzo 2010. Partecipi del loro dolore e della voglia di non dimenticare il referente di Libera Basilicata, don Marcello Cozzi, e don Ciotti, intervenuto poi dal palco di piazzale Vincenzo Verrastro in ricordo delle vittime. L’affluenza di parenti, conoscenti, cittadini e soprattutto giovani e studenti ha fatto mutar di volto la città nel suo grigiore marzolino. Riunitisi nel punto di concentramento in Viale dell’Unicef, anche i ragazzi dell’Unione degli Studenti hanno manifestato la propria vicinanza non solo alle famiglie dei “martiri della legalità”, ma alla stessa giustizia e trasparenza nell’agire, elementi quasi introvabili o indistinguibili in ampi comparti dell’odierna società. Sono stati sensibili e volenterosi nel raggiungere da tutta Italia il capoluogo potentino e unirsi al cordoglio dei parenti e degli amici di chi ha lottato, apparentemente perso ma vinto dando la vita nella lotta all’ingiustizia.

Gli stessi ragazzi, tanto dell’Unione degli Studenti, quanto di Link/Rete della Conoscenza e di altre realtà associative quali Fuci, Libera Basilicata, hanno aperto la commemorazione leggendo dei brani di chi contro la mafia ha combattuto e, nella maggior parte dei casi, per mano della quale è stato distrutto: Pino Puglisi, Giovanni Flacone, Paolo Borsellino, Antonio Scopelliti, Giancarlo Siani, Libero Grassi, Marcello Torre, Angelo Vassallo, Mimmo Beneventano e Giovanni Paolo II.

Gino Strada, chirurgo di Emergency, ha dato il via alla lettura dei nomi delle vittime, continuata poi anche dai magistrati Giancarlo Caselli e Antonino Ingroia. Don Luigi Ciotti si è detto felice di vedere quanti siano stati sensibili ( circa 80 mila) al ricordo e alla speranza: “E’ anche importante – aggiunge – che vi sia un giorno all’anno in cui ricordiamo tutte le vittime delle mafie. Cosi’ come e’ importante – conclude – che l’impegno sia di tutti i giorni perché la speranza e la libertà devono essere un impegno quotidiano”.

Agli interventi dal palco hanno avuto seguito le esposizioni degli stand delle varie associazioni (tra cui Libera e i suoi prodotti da degustare), i gruppi di lavoro tematici nelle sale adiacenti il piazzale, seminari per adulti e piccini, con animazioni di piazza, laboratori di musica, teatro e gioco.

 

Marta Cafiso

 

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